La carta prepagata nel mirino delle truffe telefoniche: da qualche mese i pirati informatici le hanno provate tutte per truffare i possessori di carte riuscendo nel loro intento di svuotare il conto dei malcapitati.
Spesso la truffa arriva silenziosa e quasi innocente tramite una mail che contiene al suo interno un link per sbloccare la carta oppure attraverso un messaggio di testo che ci invita ad attivare la nuova PostePay Evolution. I cosiddetti cyber criminali ora hanno trovato anche un altro escamotage per trarre in inganno le loro vittime, soprattutto quelle che non controllano spesso e-mail e sms: la truffa tramite telefono con un call center appositamente creato. Da sempre le truffe telefoniche sono state le più fruttuose, non solo per gli anziani ma adesso anche per i giovani, infatti di solito sono proprio questi ultimi in possesso di carte prepagate. Ultima preda dei cyber criminali una ragazza di Torre del Greco di 26 anni che ha perso tutti i risparmi contenuti nella sua PostePay. Per farlo è bastato rispondere al telefono e fidarsi di un operatore che fingeva essere impiegato delle PostePay. Di seguito la conversazione telefonica:
“Salve, siamo del servizio Poste italiane, lei è titolare di una PostePay? Signorina, le comunichiamo che stiamo aggiornando i sistemi di sicurezza interni, avremmo bisogno del suo codice titolare del pin: lo facciamo per proteggerla”.
La ragazza ha subito fornito i dati richiesti, senza pensare che consegnando codice di sicurezza e pin ha reso quel finto operatore titolare del conto quanto lei. La ragazza poche ore dopo controllando il suo conto e vendendo che era pari a zero ha capito e sposto denuncia, affermando alla polizia: “Soltanto nel pomeriggio mi sono accorta che il mio conto era stato prosciugato. Sono stata molto ingenua, non mi era mai capitato di essere contattata dall’assistenza clienti di PostePay, il tono di quell’uomo era molto professionale, così è riuscito ad ingannarmi”.
Basta poco per credere alle parole di chi si finge un operatore ed essere truffati, però un campanellino d’allarme dovrebbe risuonarci in testa: se ci chiamano dalle Poste italiane o dalla banca in realtà chi è dall’ altra parte della cornetta dovrebbe già avere le informazioni richieste in quella telefonata. La cosa migliore e più sicura sarebbe evitare di pronunciare al telefono codici o pin che sono regolati dal principio di segretezza e recarsi direttamente alla sede più vicina.
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