Una vera e propria rivoluzione per l’università italiana e, in particolare, per un ateneo, che ha stabilito che anche il giudizio degli studenti influirà sugli stipendi dei professori.
Gli studenti potranno decidere, tramite una valutazione, parte dello stipendio dei docenti. Succede all’Università di Padova, dove è stato approvato un nuovo regolamento che prevede che l’attribuzione degli scatti di stipendio triennali venga stabilito in parte dagli studenti. Sullo stipendio di ogni docente influirà l’opinione positiva che gli studenti hanno sulla loro attività didattica.
I professori, spesso considerati appartenenti a una casta, dovranno quindi fare i conti con l’opinione degli studenti: chi non avrà giudizi positivi dovrà rinunciare allo scatto di stipendio. Nel dettaglio, una commissione composta da tre docenti terrà conto dell’attività didattica, della produzione scientifica e delle attività gestionali. Proprio nel primo valore si fa riferimento anche all’opinione degli studenti; nel caso della produzione scientifica, sarà necessario produrre almeno tre pubblicazioni o monografie valutate dalla Vqr (Valutazione della qualità della ricerca) ed “essere stato soggetto attivo nella partecipazione alla Vqr”; per le attività gestionali, i professori sono tenuti a partecipare “ad almeno il 60% delle sedute degli organi collegiali di dipartimento”.
La vicenda ha aperto un grande dibattito, dal quale derivano numerosi spunti di riflessione. In tanti si chiedono infatti se sia davvero giusto che anche l’opinione degli studenti debba incidere sugli scatti di stipendio. E, ancora, altri si domandano se proprio il nuovo regolamento potrà al contrario modificare l’attività didattica e l’approccio del docente.
Una vera e propria rivoluzione per l’università italiana e, in particolare, per un ateneo, che ha stabilito che anche il giudizio degli studenti influirà sugli stipendi dei professori.
Gli studenti potranno decidere, tramite una valutazione, parte dello stipendio dei docenti. Succede all’Università di Padova, dove è stato approvato un nuovo regolamento che prevede che l’attribuzione degli scatti di stipendio triennali venga stabilito in parte dagli studenti. Sullo stipendio di ogni docente influirà l’opinione positiva che gli studenti hanno sulla loro attività didattica.
I professori, spesso considerati appartenenti a una casta, dovranno quindi fare i conti con l’opinione degli studenti: chi non avrà giudizi positivi dovrà rinunciare allo scatto di stipendio. Nel dettaglio, una commissione composta da tre docenti terrà conto dell’attività didattica, della produzione scientifica e delle attività gestionali. Proprio nel primo valore si fa riferimento anche all’opinione degli studenti; nel caso della produzione scientifica, sarà necessario produrre almeno tre pubblicazioni o monografie valutate dalla Vqr (Valutazione della qualità della ricerca) ed “essere stato soggetto attivo nella partecipazione alla Vqr”; per le attività gestionali, i professori sono tenuti a partecipare “ad almeno il 60% delle sedute degli organi collegiali di dipartimento”.
La vicenda ha aperto un grande dibattito, dal quale derivano numerosi spunti di riflessione. In tanti si chiedono infatti se sia davvero giusto che anche l’opinione degli studenti debba incidere sugli scatti di stipendio. E, ancora, altri si domandano se proprio il nuovo regolamento potrà al contrario modificare l’attività didattica e l’approccio del docente.