La prima prova degli esami di Maturità è ormai alle porte con il famosissimo tototema, una tra le prove più temute perché completamente ignora. Gli studenti si troveranno a scegliere, come ogni anno, la traccia più adatta a loro e svilupparla brillantemente in sei ore di tempo. Alcuni stanno provando ad intuire le tracce più probabili, altri invece non se ne preoccupano più di tanto.
In base ad alcune ricerche effettuate sui social, i maturandi temono che escano alcuni autori sconosciuti o difficili alla prima prova, autori sui quali non sarebbero in grado di dire molto. Uno tra i più temuti è Magris, uscito nel 2013 e da allora sempre temuto: si tratta di un autore contemporaneo che in molte scuole non si è studiato perché i programmi ministeriali difficilmente riescono ad arrivare ad autori così moderni; al secondo posto c’è Marinetti e il movimento futurista in generale: non si tratta di un argomento difficile o di testi complessi – spiegano i maturandi – ma più che altro non si sa più cosa scrivere, in quanto il futurismo sta diventando sempre più metafora del mondo che va avanti, della connessione ad Internet, della velocità a cui procede il mondo contemporaneo ed oramai è difficile trovare spunti originali su cui scrivere. Per quanto riguarda la seconda prova, il discorso si può fare ovviamente solo per i classicisti: per il liceo classico è uscito il latino e la versione – data l’eventuale lunghezza e complessità – spaventa non pochi. L’autore preferito in assoluto per la versione di latino dai classicisti è Cesare, con la sua sintassi piana e la sua relativa scorrevolezza; quelli più temuti invece, evidentemente preferiti dal Ministero, sono Seneca, Cicerone e Tacito.