Scienza e Salute

SALUTE – Gli effetti della stanchezza: dormire poco induce a commettere errori

Spesso sacrifichiamo le nostre buone ore di sonno e di riposo per divertirci, stare fuori con gli amici fino a tarda notte, rincasando solo nelle prime mattinate e magari dormendo al massimo un paio d’ore. Ma il riposo così ridotto ai minimi termini non va sottovalutato: soprattutto in questo periodo in cui inizia a fare caldo, se non ci si riposa bene si possono commettere errori davvero fatali.

Pensiamo ad un pilota di aerei: deve fare la spola continuamente nella giornata avendo sotto la sua responsabilità centinaia di passeggeri. Se non si riposasse bene, cosa potrebbe accadere? Le statistiche hanno dimostrato come la maggior parte degli errori commessi dai piloti in cabina sia riconducibile a mancanza di sano riposo. Il caso si può adeguare anche ai dottori, agli autisti che poi si fanno prendere dal letale colpo di sonno. Anche errori molto gravi, come quelli fatti dai lavoratori della centrale nucleare di Chernobyl sono imputabili alla mancanza di sano riposo. Per finire, è sicuramente imputabile alla stanchezza l’impossibilità di concentrarsi nello studio, implementato anche dal caldo e dalle belle giornate che invogliano gli studenti a divertirsi ed uscire di casa.

Ma come fa la stanchezza ad annullare la nostra concentrazione? Un recente studio ha indicato come alcune aree del nostro cervello, durante fasi di veglia forzata e prolungata, si assopiscano sebbene noi siamo perfettamente svegli. Si parla in questo caso di “sonno localizzato“, pericolosissimo perché influenza negativamente le attività che stiamo svolgendo.

Advertisements

Sfrutta i vantaggi di TEMU destinati agli studenti universitari per ottenere un pacchetto buono di 💰100€. Clicca sul link o cerca ⭐️ apd39549 sull'App Temu!

Lo studio è stato effettuato dal Laboratorio di biochimica clinica e biologia molecolare clinica dell’Università di Pisa, diretto dal professor Pietro Pietrini, e dal Centro per lo studio del sonno e della coscienza dell’Università del Wisconsin, (Madison, USA), guidato dal professor Giulio Tononi. Il primo e il più importante di tutti i consigli, secondo gli esperti, è dunque quello di staccare la spina: il cervello riesce a concentrarsi bene solo nei primi 45 minuti, quindi è bene fare delle pause frequenti soprattutto se si lavora al computer.

Questo metodo andrebbe applicato in tutti i campi, anche nello studio: sarebbe bene ogni ora cambiare materia, anche luogo di studio, alternando il proprio lavoro a momenti di riposo così da essere più produttivi. Un altro importante dato da non sottovalutare è quello di non andare a dormire eccessivamente tardi per non affaticare troppo il proprio cervello; il sonno salutare per un adulto dovrebbe essere compreso tra le sei e le otto ore quindi bisogna gestirsi in questa direzione; il riposo pomeridiano deve essere limitato e possibilmente non deve durare più di venti minuti altrimenti si rischia di non voler andare a dormire troppo presto. Infine può aiutare da questo punto di vista anche una sana e corretta alimentazione: bisogna evitare cibi troppo calorici e pesanti la sera, limitando al minimo il consumo di eccitanti come caffè e alcool ma inserire abbondantemente nella propria dieta vitamine e fibre.

Se ci pensiamo bene, gli scienziati non hanno detto altro che di fermarci e dormire! Quindi non dovrebbe essere troppo difficile: dovremmo accogliere questi consigli così da essere più produttivi e non cadere nella stanchezza durante le nostre attività.