Il direttore generale della Luiss, Giovanni Lo Storto, nel suo libro “Erostudente” (Rubbettino, 2015) teorizza un nuovo modello di formazione per tutti gli studenti. Un modello basato sulla teoria ma soprattutto sulle loro esperienze pratiche.
“Erostudente” è il libro edito da Rubbettino, in libreria dal 25 maggio, che servirà da guida per la formazione di intere generazioni di studenti che richiedono la necessità di un percorso formativo sempre più adeguato alle loro esigenze e lontano da quel sistema educativo italiano che risulta “invecchiato” rispetto alle loro necessità. Per Giovanni Lo Storto, infatti, in un mondo molteplice come il nostro l’apprendimento deve essere modificato e reso “inclusivo, ampio, largo. Largo, ma non ingombrante. Agilmente largo, sorprendentemente ricco. Sappiamo già che ci formeremo per tutta la vita. Ora abbiamo bisogno di pratica, di visione, di emozione e desiderio di apprendimento”.
A partire da queste riflessioni Lo Storto introduce un nuovo modello: il life largelearning, cioè un apprendimento più ricco e ampio, che va a completare il lifelong learning. La necessità di questa nuova forma di apprendimento proviene dal cambiamento generazionale. I giovani di oggi sono lontani dalle generazioni precedenti e, pertanto, necessitano di strumenti e metodologie che si avvicinino a loro, a partire dalla tecnologia dal momento che ci si trova di fronte ai “nativi digitali” che deve essere, talvolta, allontanata per lasciar spazio alle matite e alle carte geografiche. Il cambiamento di prospettiva della formazione proposto dal direttore generale della Luiss è ben chiaro: dare spazio agli studenti attraverso le loro esperienze per “riscoprire abilità ancora poco esplorate” dagli stessi.
Non si tratta di cancellare del tutto il metodo tradizionale, ma di affiancarlo con attività plurime che vanno dal volontariato alle attività manuali ai sacrifici. Per permettere l’affermazione dei giovani nel mondo lavorativo e per renderli leader è necessario stimolare continuamente la loro creatività, dando loro sempre più stimoli e abituandoli a un dialogo continuo con l’altro e con il mondo che li circonda. Affinché tutto ciò si affermi è indispensabile porre fine all’egoismo e alla competizione, che oggigiorno sono sempre più presenti nei vari ambiti lavorativi, e favorire la condivisione e la collaborazione.
In occasione della presentazione del libro alla Fiera Internazionale del Libro di Torino, Lo Storto ha lanciato un monito: “Abbandonate il telefonino sporcatevi le mani con la vita, solo così potrete disegnare il vostro percorso”. Il percorso da disegnare ha bisogno di desiderio e non è un caso che il titolo del libro sia “Erostudente”, le prime quattro lettere infatti contengono la parola “eros” e dunque desiderio. Per il direttore generale della Luiss “non si può apprendere senza desiderio”. L’invito lanciato a tutti gli studenti è quello di perdersi e di attivare nuovi meccanismi per ritrovare una giusta posizione. Per questo si devono abbandonare “gli strumenti come il navigatore e utilizzare matita, gomma e squadra per disegnare da soli la propria traiettoria”.