Intervista a Flaviano Pennisi musicista nato a Catania ed ideatore del progetto che lo porta a suonare per strada nei posti più impensabili.
Prendete uno strumento musicale (in questo caso la batteria) e mettetevi a suonare per strada ovunque ne abbiate voglia. È questo il leit motiv di “Suonare Uniedderè Project”. Tre parole, una italiana, una siciliana ed una inglese che identificano il progetto innovativo di Flaviano Pennisi, batterista e percussionista ventisettenne di Palagonia. Padre e fratello batteristi come lui e la sorella pianista: un vero e proprio sodalizio quello tra la famiglia Pennisi e la musica insomma.
Oggi il progetto che conduce con grande entusiasmo consiste nel portare l’arte delle percussioni in strada. Flaviano si esibisce utilizzando il suo set naturale, un misto di batteria e percussioni con il quale può trovarsi ovunque e a qualsiasi orario. Capita così di vederlo suonare in una storica piazza di paese, sul lungomare di Catania e perché no, dinnanzi ad un castello.
“Il luogo più strano in cui mi sono esibito – ci racconta – è probabilmente la pescheria di Catania, in quanto è stata davvero un’esperienza particolare. Considerando il mio progetto che consiste nell’ avvicinare la gente alla musica – prosegue – credo che la pescheria sia stato un luogo insolito, ma allo stesso tempo stimolante… Lì non capita tutti i giorni di vedere suonare una batteria, forse non era mai capitato prima ed è per questo che sono contento della scelta”.
Suonare Unniedderè Project, come ci tiene a precisare lui stesso, non ha scopo di lucro ma vuole essere una occasione per avvicinare la persone e soprattutto i giovani alla meravigliosa arte delle percussioni. Ad ogni tappa viene realizzato un video postato poi su Facebook in modo da permettere la visione a chi in quel momento non è presente. “Capita allora di vedere donne travolte dal ritmo che iniziano a ballare o l’autista del camion dei rifiuti che ti fa un cenno di intesa o ancora il passante che si chiede ignaro cosa stia accadendo” aggiunge l’ideatore del progetto.
Flaviano propone ritmi e tecniche che hanno fatto la storia delle percussioni cavalcando nello stesso tempo l’onda dell’entusiasmo e del coinvolgimento emotivo. L’occasione è inoltre quella giusta per coinvolgere i colleghi musicisti che arricchiscono così la sua performance lanciando un chiaro segnale su come la musica sia soprattutto aggregazione. Come ci ha insegnato il grande maestro Ezio Bosso tra l’altro (leggi anche Ezio Bosso, l’ospite di Sanremo che ha commosso tutti).
Ma quali sono i progetti per il futuro? “Mi auguro di proseguire la mia attività di musicista, – conclude Flaviano – continuare a seguire i miei allievi e naturalmente di portare avanti questo mio progetto: voglio portarlo ovunque senza pormi dei limiti e contribuire in maniera significativa alla diffusione di questa arte e soprattutto del concetto di musica come aggregazione”.
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