Metti un giorno in facoltà e qualcuno che lascia una cassa di libri da prendere gratis. Ciò è quanto successo a Catania, all’Accademia di Belle Arti, in piazza Vicerè.
I Social Network hanno invaso le vite quotidiane di tutti, giovani e meno giovani. Diversi sono, inoltre, i gruppi, soprattutto su Facebook, in cui ci si scambia opinioni su scuola, università, lavoro. Nell’ambito universitario, si possono trovare gruppi per scambio/vendita libri usati. Proprio in uno di questi gruppi, un annuncio particolare ha attirato l’attenzione: “Ciao a tutti, ho lasciato questa cassa di libri in Accademia, piazza Vicerè. Chi vuole può prendere quello che gli serve, GRATIS.”
A parlare ai microfoni di LiveUniCT, l’ideatore dell’iniziativa, Mario Gnappo, laureato nel 2005 in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Catania.
Mario, che nella vita si occupa di arte e spettacolo, ha pensato di regalare molti dei suoi libri a studenti e amanti della lettura a seguito di un trasloco e di un decluttering, che deriva dal termine inglese ‘clutter’ e significa letteralmente ‘spazzatura’, un concetto che riguarda lo svuotamento della casa da tutte le cose superflue.
Come mai hai avuto la brillante idea di dare i tuoi libri, mettendoli a disposizione di tutti?
“Alla fine del trasloco e del decluttering mi sono ritrovato con decine di casse di libri. Due di queste casse contenevano libri e dispense che non mi servivano. Alcuni portavano ricordi personali negativi, altri invece non mi interessavano più, così come dispense, fotocopie e cataloghi accumulati nel tempo. Al posto di venderli per pochi euro o buttarli nella raccolta della carta ho preferito darli a chi li avrebbe letti. Prima sono passato dalla Biblioteca Livatino per donare i libri a cui erano interessati e subito dopo ho portato una cassa di libri, cataloghi e dispense all’Accademia di Belle Arti in Piazza Viceré a disposizione di tutti, lasciando contente molte persone che potranno leggere o riutilizzare questi libri. Sono contento che qualcuno li leggerà. Un piccolo sostegno e omaggio a chi studia e legge.”
Pensi che questa iniziativa possa spronare anche gli altri?
“Vorrei che fosse una motivazione per tutti a donare liberamente, a fare del bene. Liberarsi dal peso e dalla schiavitù degli oggetti. Dare le cose che non servono a chi può utilizzarle e apprezzarle. Al momento quando si ha un oggetto che non serve si tende a buttarlo o venderlo. Non c’è una via di mezzo. Quindi spesso si buttano libri e oggetti praticamente nuovi. A me piacerebbe creare queste vie di mezzo. Anche i supermercati buttano tonnellate di alimenti non ancora scaduti al posto di donarli a chi ne ha bisogno. Infine quando ci si libera di oggetti inutilizzati si crea un benessere personale sotto molti punti di vista. Ad esempio si libera spazio per i libri che ci interessano realmente e vivendo in un posto più libero si riesce a ragionare meglio.”
Come vedi il futuro dei giovani, in questo limbo tra università e disoccupazione?
“Vorrei innanzitutto che la formazione scolastica e universitaria preveda un progressivo inserimento degli studenti nel mondo del lavoro, come avviene in altre nazioni europee. Al momento in Italia dopo la laurea ci si trova sperduti e con una formazione inadeguata alle esigenze lavorative. Mi piacerebbe che fosse possibile per tutti trovare un lavoro in regola a Catania. In molte città europee sono previste multe salatissime per chi assume in nero e molti controlli. Per cui diventa una follia fare lavorare una persona in nero anche solo per 10 minuti. Qui a Catania c’è molto lavoro, ma quasi tutto in nero. È possibile perché non vengono mai fatti controlli e multe in merito. Quindi molti laureati si ritrovano a lavorare in nero per 3/5 euro l’ora. Questo crea danni enormi per la comunità e spinge i giovani ad emigrare perché senza lavoro e senza prospettive. Basterebbe mettere in regola chi lavora per potere vivere serenamente in questa città.”
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