Categorie: Tecnologia e Social

TECNOLOGIA – WhatsApp: gli stati d’ansia generati dalle spunte blu

Si sa, i giovani d’oggi hanno a che fare con tante scadenze da rispettare, cosa che in passato invece non succedeva.Pensiamo all’ansia del dover rispondere ad un messaggio su WhatsApp, perché quelle due spunte quando diventano blu sono un segnale chiarissimo: il messaggio è stato ricevuto e letto…quindi bisogna rispondere, altrimenti si rischia di passare per maleducati.

Eppure se pensiamo allo squillo di circa quindici anni fa, che non parlava ma diceva mille parole, che viveva proprio nell’attesa di riceverlo con tutta la suspense che lo contornava, sembra proprio appartenere a tempi lontani, sconosciuti agli odierni teenagers. Se il destinatario del nostro messaggio ha letto ma non risponde di certo veniamo pervasi da uno stadio di ansia che ci fa venire in mente tante domande, per cui attraversiamo una serie di stati mentali. Possiamo creare una vera e propria classifica degli stadi generati dalle visione delle spunte blu. Eccoli qui riassunti in 10 punti:

  1. Un minuto dall’invio del messaggio. Soddisfazione per l’invio di un messaggio ben scritto: quante volte capita di scrivere un bel messaggio, cioè bello nei contenuti e anche nella forma, tanto da ritrovarci a rileggerlo più volte!
  2. Due minuti. Emozione nel vedere la doppia spunta blu: il messaggio è stato ricevuto e visualizzato (chissà se è pure piaciuto?)
  3. Tre minuti. L’attesa di una risposta: questa è una situazione di stallo, durante la quale possiamo solo aspettare e siamo davvero impotenti, lei/lui è online ma non risponde, così vengono in mente dubbi e domande che rendono infinito il tempo che ci separa da una risposta.
  4. Cinque minuti dall’invio del messaggio. La ricerca di qualcosa che ci tenga la mente impegnata senza pensare alla risposta mancata, quindi sarà fondamentale cercare distrazioni, guardare la Tv, leggere, aprire Facebook (anzi, forse meglio evitare i social!)
  5. Dieci minuti. Adesso bisogna stare al gioco e ci consoliamo che chi non ha ancora risposto lo sta facendo per tenerci sulle spine…e ci sta riuscendo davvero! Da un lato cerchiamo di mantenere la calma mentre dall’altro non riusciamo a capire il perché di tutto questo!
  6. Trenta minuti. Qui subentra il fenomeno della frustrazione, in cui non capiamo il motivo di tanto tempo per rispondere e non siamo più capaci di stare sulle spine. Ci diamo la colpa, come se avessimo sbagliato in qualcosa ma non riusciamo a capire come.
  7. Un’ ora. Eccola arrivata: l’ANSIA. In questo stadio si può reagire in vari modi, dal controllo sui social network, al messaggio innocente, al post su Facebook per capire al mondo (ma soprattutto a lui/lei che siamo ancora vivi e in attesa di una risposta).
  8. Due ore. A questo punto è lecita anche un’incazzatura, che potrebbe addirittura portarci a commentare la foto di un’amica o di una ex, nel caso si tratti di un ragazzo, oppure di un vecchio compagno di università o di qualcuno che frequenta la nostra stessa palestra.
  9. Cinque ore. Elucubrazioni: tutti i pensieri possibili e immaginabili cominciano in qualche modo ad avere la meglio. Forse non mi vuole più sentire, non mi risponde perché è da qualche parte e divertirsi, chissà con chi! In questo stadio siamo capaci di pensare qualunque cosa.
  10. Dodici ore. Rassegnazione: quando ci arrendiamo possiamo farlo in due modi, scegliendo di bloccare il contatto oppure continuare ad attendere in silenzio, rannicchiati sotto le coperte e avvolti nella speranza di una risposta! Alla fine dunque tanto stress per nulla!

 

Carmen Romeo

27 anni di passione per la scrittura. Dinamica, intraprendente e affascinata dagli studi umanistici. In grado di trasformare momenti vissuti in indelebili ricordi con la sua reflex. Da Comiso a Catania, amante dei viaggi e grande sognatrice, resta sempre sul pezzo.

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Carmen Romeo

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