Proprio così: la festa di Sant’Agata, che si svolge ogni anno a Catania tra il 3 e il 6 febbraio, attirando non soltanto migliaia e migliaia di cittadini devoti alla Santa, ma anche parecchi turisti, è annoverata per importanza e grandezza tra le prime tre festività religiose del mondo, dopo la Settimana Santa di Siviglia e la Festa del Corpus Domini di Cuzco in Perù.
Antichissime sono le origini della venerazione della patrona, che si è soliti far risalire all’anno seguente al martirio della giovane Agata, nel 252. Maggiore incertezza vi è riguardo all’inizio della celebrazione della festa: si ritiene con maggiore probabilità, però, che i primi festeggiamenti avvennero soltanto spontaneamente il 17 agosto 1126 quando, dopo 86 anni le spoglie della Santa, che erano state rubate e trasferite a Costantinopoli, vennero riportate in città da due soldati. Inizialmente i festeggiamenti erano tenuti soltanto all’interno della cattedrale, dal 1376, anno di costruzione della vara (fercolo), in legno, si presume che siano iniziati i festeggiamenti così come li conosciamo oggi, con la processione per le vie della città.
Inoltre, sappiamo che fino al 1692 la festa si svolgeva in un giorno solo, il 4 febbraio. Dal 1712 la festa assunse un’importanza maggiore venendo strutturata su due giornate, il 4 e 5 febbraio. Ciò si deve probabilmente in gran parte al fatto che in seguito al devastante terremoto del 1693 la città fu ricostruita ed assunse dimensioni sempre maggiori, tanto da non rendere possibile la processione e il giro dei quartieri in un giorno soltanto.
È chiaro che col passare del tempo la Festa di Sant’Agata sia mutata considerevolmente, passando da una festa religiosa più intima ad una grande celebrazione che mette insieme fede e folklore e che abbraccia tutto il capoluogo all’ombra dell’Etna.
Oltre alla processione vera e propria, incentrata sul fercolo della Santa, si vanno ad aggiungere ed intrecciare elementi di intrattenimento per i fedeli, spettacoli, fuochi e giochi pirotecnici che rendono la festa un momento di grande unione e coesione sociale tra i cittadini catanesi.
“Je taliatila che bedda, Javi du occhi ca parunu stiddi, e na ucca ca pari na rosa. Semu tutti devoti tutti! W Sant’Agata” é uno dei motti preferiti dei devoti nei giorni della Festa della Santa patrona. Un motto in cui tutti si riconoscono, in cui tutti si sentono parte di un corpo e di un’anima sola, quella della città di Catania.
Sant’Agata non è soltanto la Patrona della città, e la sua devozione da parte dei cittadini catanesi non nasce soltanto dalla sua incredibile parabola di vita cristiana e dal suo martirio. C’è molto altro. Dietro a questa festa, dietro alla devozione di Agata, c’è anche un grande sentimento comune di appartenenza ed orgoglio, tipicamente ed esclusivamente catanese. E dietro ai festeggiamenti grandiosi tenuti ogni anno, c’è la volontà di rendere grande e manifesto questo senso di orgoglio e di fedeltà che ci lega alla Patrona e alla nostra Città.
I festeggiamenti si articolano in questo modo:
- 3 febbraio – PROCESSIONE DELLA LUMINAIA OFFERTA DELLA CERA : I festeggiamenti religiosi iniziano con la processione per l’offerta della cera che parte dalla Chiesa di Sant’Agata alla Fornace in Piazza Stesicoro fino a raggiungere la Cattedrale in piazza Duomo. Da Palazzo degli Elefanti, sede del Comune, escono le due settecentesche “Carrozze del Senato” a bordo delle quali il sindaco e alcuni membri della Giunta si recano alla chiesa di San Biagio per portare le chiavi della città alle autorità religiose. Questo primo giorno si conclude la sera “a sira ‘o tri” a Piazza Duomo con un concerto e uno spettacolo pirotecnico.
- 4 febbraio – MESSA DELL’AURORA E PROCESSIONE FUORI LE MURA: I festeggiamenti proseguono con una funzione religiosa, “la messa dell’aurora”, nella Cattedrale in piazza Duomo. Prima della funzione, il mezzobusto con le reliquie di Sant’Agata viene portato fuori dalla “Cameretta”. Subito dopo la messa, il fercolo viene portato in processione per il “giro esterno” della città; un giro lungo che finirà alle prime luci dell’alba del 5, con il ritorno in Cattedrale, e che prevede queste tappe:
USCITA PIAZZA DUOMO
ARCHI DELLA MARINA
PIAZZA DEI MARTIRI
PIAZZA IOLANDA
PIAZZA CARLO ALBERTO
PIAZZA STESICORO
SALITA CAPPUCCINI
VIA PLEBISCITO
PIAZZA PALESTRO
SAN CRISTOFORO
CALATA DELLA MARINA - 5 febbraio – PROCESSIONE DENTRO LE MURA: Nella tarda mattinata, in Cattedrale viene celebrato il solenne pontificale. Alle 18, ha inizio il “giro interno” della città. Il fercolo sale per via Etnea, giungendo a tarda notte a piazza Cavour. Qui la Santa si ferma per un altro atteso spettacolo pirotecnico, dopo il quale, il giro riprende giù lungo la via Etnea fino alla “cchianata ‘i Sangiulianu”. Dopo la sosta in via Crociferi per i canti delle suore benedettine, il fercolo ritorna in Cattedrale in pieno giorno per l’ultimo saluto alla Santa. Le tappe previste sono:
USCITA PIAZZA DUOMO
COLLEGIATA
PIAZZA STESICORO
VILLA BELLINI
VIA CARONDA
PIAZZA CAVOUR
VIA ETNEA
VIA SAN GIULIANO
CANTO DELLE SUORE VIA CROCIFERI
RIENTRO PIAZZA DUOMO
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