È successo di nuovo, a distanza di quasi un anno: l’altarino dedicato a Sant’Agata, conosciuto dai catanesi come Fonte Lanaria, è stato nuovamente imbrattato da ignoti. Era il 29 gennaio 2016 quando fu segnalato, tra lo sconcerto dei passanti e successivamente dei fedeli, lo scempio che vide l’immagine di Sant’Agata, situata sopra la fontana a lei dedicata nei pressi di via Dusmet, ricoperta di feci.
Ma esattamente pochissime ore fa lo stesso sindaco Enzo Bianco, attraverso i social network, ha postato le immagini dell’oltraggio subito: “È stata oltraggiata un’immagine di Sant’Agata, in via Dusmet. Un atto esecrabile, blasfemo, che urta e offende la città e la sensibilità di ogni catanese. Al di là del sentimento religioso ferito e oltraggiato, che proprio in questo periodo in giunge alla sua massima espressione, c’è da chiedersi: perché dissacrare, oltraggiare, offendere, quanto di più alto e sacro? Un’azione inaccettabile anche dal punto di vista laico e civico, estranea a qualsiasi forma di convivenza civile. Sono certo che a commettere questo vero e proprio delitto non sia stato il ‘devoto’ catanese e che le Forze dell’Ordine possano presto fare chiara luce sul gravissimo fatto affinché i colpevoli, non solo paghino secondo le leggi dello Stato ma siano anche esposti al ludibrio del popolo di Catania. Lancio un appello a tutti i nostri concittadini affinché chi abbia visto qualcosa, qualsiasi cosa, lo riferisca agli inquirenti in maniera da aiutarli nel loro lavoro di indagine. Dobbiamo essere uniti tutti, senza alcun distinguo, nel condannare questo atto spregevole e oltraggioso! W SANT’AGATA“.
La fontana, dedicata a Sant’Agata, ricorda il punto in cui, secondo l‘antica tradizione, i devoti nel 1040 salutarono in lacrime le reliquie della Martire, portate via a Costantinopoli. Ed è nello stesso punto dove, 86 anni dopo, gli eroici cavalieri bizantini Goselmo e Gisliberto, i quali trafugarono e recuperarono da Costantinopoli le spoglie della Patrona di Catania in agosto, proprio nella data dei festeggiamenti Agatini estivi, riconsegnarono le spoglie di Sant’Agata alla festante città, dopo esser sbarcati nei pressi di Acicastello. I catanesi, profondamente grati a Gisliberto e Goselmo per l’eroico gesto, li elessero a concittadini e li vollero per sempre custodi delle sacre reliquie di Agata in Cattedrale, dove anch’essi tutt’oggi riposano.
La Fonte Lanaria è ciò che rimane delle diverse opere di abbellimento della cosiddetta “passeggiata alla Marina”, fortemente voluta dal Vicerè Lanario, militare e umanista italiano, giunto a Catania per accelerare i tempi per la lavorazione delle mura di Catania, tra la fine del 1500 ed il 1600.
Di seguito le foto postate dal sindaco Enzo Bianco sulla propria pagina facebook.
Questa è invece una foto di repertorio dello scorso gennaio 2016, quando l’atto vandalico fu drasticamente più violento, seppur il gesto rimane ignobile con qualunque grado di danno:
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