L’aula studio,  oltre ad essere una sorta di tempio tra gli studenti che non riescono a concentrarsi tra le mura di casa (o così dicono), è  un luogo di ritrovo tra ragazzi di tutte le facoltà e di tutte le età . Ciò implica un ambiente affollato, seppur mediamente silenzioso, dove incontrare universitari sotto stress alle prese con ansia ed esami.

Le matricole
Sono quelli carini, felici e ancora non provati dall’ardua esperienza universitaria. Quando le matricole entrano in aula studio si fiondano sui banchi più spaziosi e organizzano un affollato gruppo studio, ignorando il cartello che invita al silenzio. Tra i loro argomenti spicca speranza, entusiasmo e l’immancabile frase “sotto il 28 rifiuto, altrimenti mi rovino la media”. Non sanno quel che dicono.
L’ansioso
Un tavolo stracolmo di libri, capelli arruffati e il volto di chi non ce la fa più. L’ansioso, oltre che per l’aspetto, lo riconosci per due caratteristiche: sottolinea velocemente e ripete abbassa voce rompendo il sacro silenzio dell’aula.
Il casinista
Il casinista o il simpatico della situazione è colui che vede l’aula studio come un centro ricreativo. Oltre a non spendere neanche un minuto del suo tempo per aprire un libro, è in grado di trascinare anche gli altri nel limbo dell’ozio.
Quello di casa
È l’onnipresente dell’aula studio. Colui che conosce tutti, saluta tutti e si siede rigorosamente sempre allo stesso posto. Ogni tanto viene da chiedersi se lì ci abbia trasferito la residenza.
Il social-patico
Un selfie in cui immortala la mole di libri da studiare, una storia su Instagram in cui riprende dove e con chi è, e poi via con registrazioni e post a go go su tutti i social. Tra un paragrafo e l’altro c’è ovviamente la pausa Facebook per vedere le notifiche, quella IG per i like e quella Snapchat perché “ci sono gli effetti del giorno”. E tra un social e l’altro si giunge all’orario di chiusura.
I modaioli
In ogni aula studio ce n’è uno. I modaioli sono quelli che vengono vestiti di tutto punto e ben abbinati, nonché coloro in grado di far sfigurare gli altri che hanno invece scelto una scialba felpa e un semplicissimo jeans per un’altra triste giornata di studio. L’accessorio immancabile è la tracolla diplomatica per lui e la borsa griffata per lei. E quando li guardi nei loro outfit all’ultima moda viene da chiedersi se siano appena usciti dalla University Fashion Week.
Quello delle pause
È lo studente da aula studio per eccellenza. Quello delle pause passa più tempo davanti alla macchinetta del caffè che seduto al suo posto. Ad ogni tre pagine si sente pervadere dall’ansia e dalla stanchezza e deve dunque ricorrere ad una pausa per non sentirsi soffocato dallo stress dell’imminente esame. Il suo break, tra una sigaretta, un caffè, quattro chiacchiere con i colleghi e un giro di ricognizione sui social, dura mediamente dai 30 ai 45 minuti.
Il malato
Autunno è: influenza. E il malato dell’aula studio riesce sempre a farsi notare, tra uno starnuto, una “soffiata di naso” e un colpo di tosse.
Quelli dell’anima gemella
“Andiamo a studiare in aula studio? C’è tanta bella gente” è la classica frase di chi ha scambiato l’aula studio come un luogo per incontrare l’anima gemella.
La coppia
Oltre a quelli che la frequentano per trovare il partner della loro vita, c’è anche chi la propria metà l’ha già trovata e non fa nulla per nasconderlo. E mentre tu sei lì, alle prese con i tuoi libri e il tempo che stringe, ti trovi accanto la coppia morbosa che si scambia effusioni, baci e abbracci come se si trovasse tra le mura di casa.
L’ultra fuoricorso
Infine c’è lui, lo studente un po’ “datato”. Quello già con i capelli bianchi e il viso colmo dagli evidenti segni dell’età . Quello che all’università ci ha perso gli anni più belli oppure quello che ha deciso di intraprendere questo percorso accademico un po’ in ritardo rispetto ai suoi giovani colleghi.












