L’iter necessario per l’indizione del III Ciclo del TFA sta giungendo a termine e nei prossimi mesi si aspetta l’uscita del bando che tra le novità avrà l’apertura dell’accesso all’abilitazione anche per i laureati e i precari di III fascia.
La scorsa estate erano state date delle anticipazione da parte del sottosegretario del Miur, Gabriele Toccafondi, che anticipò che erano già stati depositati i documenti per la messa a bando del III ciclo del TFA nel quale sarebbero stati messi a disposizione: 16.436 posti, di cui 11.328 comuni (3.270 per le scuole medie e 8.058 per le superiori) e 5.108 sul sostegno (392 alla scuola dell’infanzia, 1.749 alla scuola primaria, 1.932 alla secondaria di primo grado e 1.035 per le superiori).
Nel nuovo bando ci si apsetta dunque il superamento di alcune restrizioni ed errori presenti nel bando precedente e il presidente Anief, Marcello Pacifico così si è espresso sulle scelte del Miur: “Il Miur fa bene a spianare la strada a un Tfa aperto a una rosa estesa di possibili partecipanti, visto che si tratta di personale che è comunque interessato a svolgere questa professione. Va, poi, ricordato che la delega sul ‘Nuovo reclutamento, formazione iniziale e in servizio degli insegnanti’ non è vicina al compimento: poiché la sua attuazione richiede, dopo la pubblicazione del decreto, una serie di verifiche istituzionali obbligatorie e diversi altri atti successivi, è quindi inevitabile che questo lasso di tempo dovrà essere coperto dal conferimento di un adeguato numero di nuovi abilitati. Ancor di più, perché la nuova legge delega in materia prevede l’introduzione di un praticantato biennale che dovranno svolgere tutti gli aspiranti docenti che vinceranno il concorso. Ora, visto che passeranno diversi anni, tanto vale organizzarsi e coprire da subito questo ‘buco’”.
La modifica del regolamento permetterà ai laureati e a coloro sono inseriti in III fascia delle GdI, di partecipare alle prove di accesso ai relativi percorsi di tirocinio formativo attivo, fermo restando l’acquisizione dei crediti formativi universitari mancanti alla luce del nuovo Regolamento.