Un recente studio condotto da scienziati americani rivela l’esistenza di un gene, così soprannominato “the angry gene”, che spiegherebbe il motivo per cui le donne soffrono di una grave forma di sindrome premestruale.
La sindrome premestruale viene definita una complessa sintomatologia fisica e mentale che si attiverebbe nelle donne in corrispondenza dei giorni immediatamente precedenti il ciclo. Circa l’85% delle donne prova la sindrome premestruale nei giorni precedenti il ciclo con i classici sintomi di sbalzi di umore, stanchezza, acne e dolori muscolari e articolari. Per circa il 5% di queste donne però i sintomi possono essere anche più gravi, e ciò è dovuto ad un particolare tipo di disturbo detto disforico premestruale (PMDD)
Adesso, però, secondo quanto riporta il Daily Mail, sembra che gli scienziati abbiano scoperto i meccanismi molecolari che sono alla base della suscettibilità delle donne affette da questo disturbo. La differenza starebbe nella risposta che il loro apparato molecolare ha nei confronti degli ormoni sessuali.
Un team di scienziati del National Institutes of Health negli Stati Uniti ha scoperto che inibendo gli ormoni sessuali quali estrogeni e progesterone nelle donne affette dal disturbo, i sintomi scomparivano, ma una volta che gli ormoni venivano aggiunti di nuovo, i sintomi tornavano. Successivamente, poi si è cercato di vedere se questi risultati potessero avere una correlazione nei geni nelle cellule bianche del sangue delle donne. L’analisi ha rivelato forti differenze tra le donne con PMDD e quelle senza. Lo studio è andato avanti giungendo ad esiti importanti per la salte delle donne.
Le conclusioni dello studio, condotto dal Professsor Peter Schmidt, dal NIH, hanno portato pertanto alla scoperta di un complesso gene sospetto che entra in gioco e si aggiunge alla prova che il disturbo disforico premestruale sia un disturbo della risposta cellulare agli estrogeni e progesterone. L’apprendimento e l’approfondimento sul ruolo di questo complesso gene è alla base della speranza per un migliore trattamento di tali disturbi dell’umore, che affliggono le donne da secoli.