Anche i fantomatici “500 euro” del bonus cultura per i 18enni, previsto dalla riforma del governo Renzi, diventano oggetto di trattative intavolate sul web. Ma ad esserne artefici sono direttamente i possessori del bonus, che rivendono a metà prezzo il buono virtuale da loro posseduto.
La denuncia dello scandalo è partita direttamente da facebook, a seguito delle segnalazioni di numerosi utenti, sopratutto all’interno di gruppi adibiti alla compravendita virtuale di libri, Il meccanismo adottato sarebbe molto semplice; l’utente in possesso del buono, comprerebbe libri per l’eventuale acquirente, e, dopo aver diviso a metà il prezzo, sarebbe risarcito, della stessa cifra spesa col buono, attraverso una ricarica sulla carta di credito (postepay). Una vera e propria truffa ai danni dello stato, che evidenzia ancora una volta il basso interesse per la lettura per molti giovani della nuova generazione.
Il bonus cultura in questione, si compone di buoni virtuali dal valore di 500 euro cadauno che vengono forniti esclusivamente online dal sito “18 app“, gestito per conto del governo. Per accedere al buono, bisogna aver compiuto 18 anni nel 2016 (riservato quindi ai soli nati nel 1998) e richiedere, lo SPID, il sistema di identificazione digitale elettronica, presso enti locali abilitati a rilasciarli. Dopo la registrazione tramite SPID, l’utente entra in possesso del buono, da spendere, presso esercenti locali ed online, per scopi culturali, quali l’ingresso in teatri, parchi, cinema, musei ma anche l’acquisto di biglietti per concerti o, come in questo caso, l’acquisto di libri, tra cui testi universitari.