Un tutor che possa seguire gli studenti sotto vari punti di vista. È questa la novità, presente nella manovra che ha stanziato 5 milioni a partire dal 2017 per università e istituzioni di formazione artistica, musicale e coreutica.
L’obiettivo è aiutare lo studente in difficoltà. Il tutorato dovrebbe essere destinato ai ragazzi iscritti al primo e al secondo anno di università. Si dovrebbe già partire con l’orientamento, organizzato in collaborazione con le scuole, per aiutare gli studenti che frequentano gli ultimi due anni delle superiori a scegliere consapevolmente il proprio corso di studi. Si tratterebbe di un ottimo investimento dato che, secondo un’indagine di AlmaDiploma, il 47% degli studenti è insoddisfatto della propria scelta scolastica o universitaria.
Ma l’assistenza proseguirebbe anche con lezioni di recupero. Ad occuparsene dovrebbero essere gli studenti senior, che potranno aiutare le matricole in difficoltà con i propri esami.
Tuttavia, l’introduzione di tutor nelle università non sarebbe una novità assoluta, anzi confermerebbe una tendenza. Alcuni atenei organizzano già autonomamente, tramite le loro risorse, attività del genere. È il caso dell’Università di Catania, che negli scorsi mesi ha lanciato diversi bandi per reclutare studenti senior (tra i requisiti laurea triennale e voti al di sopra della media) che, con circa 200 ore a disposizione, possano seguire le matricole in alcune discipline.