Nel bel mezzo dell’afosa stagione estiva catanese ecco che continuano i grandi eventi proposti e organizzati dall’Associazione Meridies e dall’Accademia Note International, nell’ambito dell’Estate in Città dell’Assessorato ai Saperi e alla Bellezza Condivisa del Comune di Catania ed in seno al progetto Syrano, cofinanziato dalla stessa Meridies e dal Dipartimento per la Gioventù e SCN. Domenica 17 luglio sarà il turno di “TRA.MITI” un racconto itinerante che vedrà protagonisti due grandi personalità del mondo dell’arte: Giovanni Anzalone, profonda e spettacolare voce narrante, e Renato Siracusano al pianoforte. Un duo creatosi quasi per gioco, frutto di coincidenze che hanno portato fuori questo particolare “imprinting”, come lo hanno definito loro stessi.
Lo spettacolo è un racconto musicale per quadri in voce (cunto e canto) e pianoforte. Un concerto per musica, voce e cuore, intercalato da “oasi” parlate del “cuntastorie” che aprono la strada di tanto in tanto al raccordo tra i molteplici piani dell’interpretazione e della fruizione possibile: razionale, emotiva, poetica, ben oltre la sintesi musicale e immaginaria. La voce canta e racconta (in siciliano arcaico), sostiene, connette, esplora e la musica ripopola con figure post-umane l’in-canto della lingua: con-sonanti, evocazioni carnali. Nello spettacolo ai pre-testi illustrati si uniscono memorie, così i miti riprendono vita. Una combinazione tra il pianoforte, il più moderno tra gli strumenti e questa voce, questo linguaggio così antico, un dualismo antitetico che invece trova coniugazione, una coniugazione degli opposti.
Il progetto si sviluppa Tra Miti: Eros (il Cosmico), Colapesce (Amore non corrisposto), Aci e Galatea (Amore corrisposto), Alfeo e Aretusa (Amore è Vita). Un tour mitico che ripercorre le storie, la favole, i miti della Sicilia orientale bagnata dallo Ionio.
Per l’occasione, abbiamo scambiato una chiacchierata proprio con i protagonisti, Giovanni Anzalone, non solo attore, ma poeta e filosofo di vita, e Renato Siracusano, cultore della musica dalle cui dita fuoriescono note di poesia.
Da dove nasce questo duo così particolare?
“Un duo nato per caso, ma che ha consolidato nel tempo un legame forte, un imprinting. Dopo svariati incontri, abbiamo deciso di fare insieme qualcosa di veramente forte. E così, questo lavoro, da tempo nel cassetto, è stato ripreso e messo in scena. Possiamo definirci una coppia che non scoppia. Abbiamo inizialmente portato il lavoro alla Saison Culturelle di Aosta, una manifestazione che vanta grandi nomi del mondo culturale, e abbiamo ricevuto più di quattro minuti di standing ovation. Un risultato inaspettato visto che l’intera interpretazione è in siciliano arcaico.”
Qual è il messaggio principale che volete trasmettere?
Quando ero ragazzo – rivela Giovanni Anzalone – c’era una trasmissione radiofonica chiamata “Il Vostro Jukebox”; avevo 11 anni e mi perdevo ascoltando queste canzoni blues, jazz. Non capivo nulla, ma mi davano delle vibrazioni assolute. Il perché è sempre uguale, è il come che cambia. Questo è quello che voglio far trasmettere alla gente: anche se non capite pienamente la lingua, non fermatevi lì, cercate di avere lo stesso rapporto che avevo avuto io da bambino con il blues, lo amavo perché mi faceva sentire delle cose dentro. Ciò, in sostanza, è quello che è successo in Valle d’Aosta. Vogliamo promuovere l’arte attraverso la memoria. Il pensiero calcolante della società moderna da un lato e il pensiero mitico della memoria dall’altro. Diffondere il sapere deve essere la molla scatenante.”
Come mai avete scelto proprio questi miti?
“Bisogna partire dal presupposto che oggi c’è una richiesta e una conferma di identità. Ognuno dentro di sé ha un popolo, dentro di noi abbiamo dei mondi, siamo pluriversi. Siamo frutti di favole, storie, miti. Si tratta di un modo per raccontare la Sicilia orientale, partendo da Giardini Naxos, Catania, Siracusa. Un vero e proprio viaggio TRA.MITI lungo il mar Ionio.”