
Iniziano ad essere resi noti i risultati del Concorso Scuola 2016, ma il malcontento iniziale è ormai diventato un campo di battaglia. Sono numerosi i bocciati e in Lombardia iniziano le prime proteste.
I siti degli uffici scolastici regionali hanno pubblicato i primi risultati provvisori, ma il malcontento degli aspiranti docenti di ruolo è elevato. Numerosi i casi di bocciatura al punto tale da parlare di un “record di bocciati” e sono stati proprio coloro che non hanno passato le prove del concorso, soprattutto gli aspiranti insegnanti di sostegno, a far nascere una prima forma di protesta, in Lombardia, che si pensa si diffonderà in tutte le regioni d’Italia.
Oltre ai bassi risultati riportati dai concorrenti per il sostegno sono stati riscontrati numeri elevati di bocciatura anche nelle classi: B12 Laboratorio di scienze e tecnologie chimiche e microbiologiche e A23 italiano per stranieri.
Si tratta di una vera e propria disfatta e a dirlo sono i risultati riportati dalle varie classi di concorso nelle regioni d’Italia che hanno già comunicato alcuni dei risultati provvisori.
Di seguito riportiamo alcuni dati relativi al numero di bocciati:
Ma i risultati maggiormente negative provengono dal gruppo degli insegnanti di sostegno. In Sardegna alle prove orali per il sostegno nelle scuole secondarie di I grado è stato ammesso un solo candidato su quattro partecipanti e su un numero totale di posti disponibili di 18. Risultati simili, seppure con numeri più elevati, per il Piemonte dove su 333 partecipanti e su 378 posti disponibili solo in 130 sono stati ammessi alla prova orale. Questo comporta un alto numero di posti disponibili che rimarranno scoperti.
E’ chiaro dunque che la classifica, seppur non dettagliata e ancora incompleta, mostra come questi campioni possano essere considerati degli esempi chiari della gravità della situazione. Gli insegnanti si sono mobilitati sin da subito come si legge nella lettera indirizzata alla Giannini e a Mattarella e pubblicata dal Corriere della Sera:«Non riteniamo credibile il fatto che 61 persone su 68, diplomate e successivamente abilitate alla professione dagli Istituti del territorio nazionale, in alcuni casi con il massimo dei voti e, soprattutto, con esperienza d’insegnamento anche più che decennale, vengano giudicate insufficienti, a seguito delle prove previste per il Concorso. Crediamo che questi numeri siano profondamente anomali e a dir poco riduttivi per l’intero sistema scolastico italiano, in quanto con questo risultato si liquidano con un’insufficienza anni di studio, di preparazione, di lavoro, in diversi, pregiati Atenei Universitari ed Istituti di Istruzione Secondaria Superiore».
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