La scelta del corso di laurea, il più delle volte, è dettata dalle possibilità d’impiego al termine degli studi. Tuttavia le indagini Almalaurea parlano chiaramente e la situazione sembrerebbe esser diversa anche per i neolaureati o i futuri laureati del settore umanistico.
Stando ai dati riportati dalla “Guida alla scelta universitaria de “Il Sole 24ore” il tasso di occupazione dei laureati magistrali in campo letterario ad un anno dalla laurea è del 57%, dato leggermente in calo se si guardano le discipline linguistiche con un 68% di occupati in 12 mesi. I dati sono in aumento a cinque anni di distanza dalla laurea, periodo necessario perché il tasso di occupazione salga al 72% per i provenienti dalla facoltà di lettere e all’80% per i laureati in lingue.
Si parla, tuttavia, di contratti a tempo determinato e solo un laureato su quattro ha un tipo di contratto stabile, negli altri casi si parla di un 35% per lettere e di un 42% per lingue di contratti non standard.
In calo, rispetto ad altri settori, anche gli stipendi mensili. Si parla di 850-900 euro contro i 1.132 euro della media nazionale. Lo stipendio aumenta nel quinquennio successivo alla laurea, come il numero maggiore di impieghi, con un reddito mensile tra i 1.100 e 1.200.
Gli sbocchi professionali, tuttavia, non sono limitati per chi possiede una laurea umanistica. Contrariamente al pensiero comune che vede il laureato in ambito umanistico impiegato esclusivamente nel settore dell’istruzione, il numero dei ruoli che un laureato in campo umanistico può svolgere e i contesti occupazionali sono molteplici. Uno dei casi più comuni è l’integrazione di percorsi specializzanti sulle nuove tecnologie alle lauree in lettere o filosofia.
Tra le possibilità di sbocco professionale:
- Promotore turistico e culturale;
- Social media manager;
- Esperto HR.
Per i laureati in lingue oltre agli sbocchi tradizionali si aggiunge l’area commerciale, soprattutto per la cura dei rapporti con l’estero.
Per i laureati in lettere e filosofia agli impieghi già noti si affianca l’ambito delle risorse umane come partenza anche per percorsi manageriali e per i laureati in beni culturali sono possibili degli impieghi nella comunicazione culturale e del turismo.