Verrebbe da dire…Clamoroso Nibali!
Lo “Squalo dello Stretto” corona nel migliore dei modi l’opera, iniziata ieri con l’attacco e la conseguente vittoria a Risoul, e mette il sigillo sulla 99esima edizione del Giro d’Italia.
Un Giro che ha visto il capitano della Astana in grande difficoltà nelle prima tappe di montagna, che non riusciva a tenere la ruota dei migliori, e che rende ancora più epica questa vittoria. Dopo oltre 3000 km di gara, salite, discese e cronometro in tre nazioni diverse, é stata la tappa numero 20 a scrivere l’epilogo di un Giro tra i più equilibrati ed emozionanti degli ultimi 10 anni.
Terreno di battaglia di 134 km quest’oggi, un saliscendi continuo tra le Alpi occidentali, a cavallo fra Francia e Italia. Ben 4 le montagne da scalare, tutte impegnative: Col de Vars, Col de la Bonette, Colle della Lombarda e il suggestivo arrivo di Sant’Anna di Vinadio.
Come di consueto in tappe del genere, gruppo che si spezza in vari tronconi, con la fuga composta da una decina di unità che prende il largo fino ad accumulare 10′ di vantaggio.
Tra di loro, ha la meglio, per la vittoria di tappa, l’estone della Katusha, Taaramae, che stacca i compagni di fuga a un migliaio di metri dall’arrivo. Chiudono il podio Darwin Atapuma (BMC) e Dombroski (Cannondale).
Ma è dietro, sul gruppo Maglia Rosa, che tutti i riflettori sono puntati.
Forcing impressionante di tutta l’Astana e dello stesso Vincenzo Nibali nell’ascesa al Colle della Lombarda, che stacca tutti e si invola in solitaria, accumulando diversi secondi, pedalata dopo pedalata.
Fondamentale la strategia impostata fin dalla mattina, che permette l’incontro con il compagno di squadra Kangert, che dà man forte al Campione Italiano negli ultimi 2500 metri prima dello scollinamento.
Dietro invece, la maglia rosa Esteban Chaves viene agevolato dal connazionale Rigoberto Uran, ma senza però riuscire a tamponare un’ormai scatenato Nibali che è già Maglia Rosa virtuale allo scollinamento del GPM, e che incrementa ancora il vantaggio nella discesa seguente, uno dei suoi terreni preferiti.
Gli ultimi 2 km di rampa al 12%, che porta al traguardo, sono un delirio di tifosi, in estasi per le gesta del proprio beniamino. Sofferenza invece per il giovane colombiano della Orica GreenEdge che si vede strappare la vittoria in rosa.
Impresa storica quella del ciclista siciliano, che rimarrà scritta negli annali non solo del ciclismo, ma dello sport in generale.
Dato per spacciato da molti, non senza motivazioni, essendo fino a 48 ore fa con quasi 5′ di ritardo dal leader, in due tappe ha ribaltato in modo spettacolare la situazione.
Quarta vittoria in un grande giro per Nibali, dopo la Vuelta 2010, il Giro 2013 e il Tour 2014.
Classifica finale:
Vincenzo Nibali (Astana)
Esteban Chaves (Orica GreenEdge) +52″
Alejandro Valverde (Movistar) +1’17”
Steven Kruijswijk (Lotto NL Jumbo) +1’50”
Domani chiude il sipario di questo Giro 2016, con la passerella Cuneo-Torino.