Gli studenti di Giurisprudenza segnalano le minacce ricevute dai parcheggiatori nella zona di Villa Cerami. Solo pochi mesi fa, quelli di Scienze umanistiche avevano fondato il gruppo “Monastero abusivo” per trovare soluzioni alternative e frenare l’attività dei posteggiatori.
Sono in quattro e, ogni mattina, chiedono soldi per fare parcheggiare le auto sul suolo pubblico. Si tratta dei parcheggiatori abusivi, che sono spesso presenti in via Gallo, vicino a Villa Cerami, sede del Dipartimento di Giurisprudenza. A farne le spese sono soprattutto gli universitari, ma uno studente, che giorni fa ha ricevuto minacce da parte dei posteggiatori, ha denunciato in anonimato la vicenda sulla pagina Facebook “Posteggiamo i posteggiatori”.
“Ciao, scrivo a nome di molti studenti di Giurisprudenza che – esordisce lo studente – ci imbattiamo tutti i giorni nella prepotenza e maleducazione di ben 4 posteggiatori abusivi che stazionano dalle 6.30 alle 11.00 intorno la via Gallo dove vi è la sede universitaria”.
È evidente che si tratta di un problema diffuso, condiviso da tutti gli studenti e, purtroppo, anche da tantissimi altri cittadini di Catania, dato che sono davvero tante le zone in cui non è possibile parcheggiare liberamente. Solo un paio di mesi fa, i ragazzi del Dipartimento di Scienze umanistiche si erano ribellati, chiedendo alle istituzioni un aiuto per risolvere il problema e proponendo delle valide iniziative, che ancora non sono state realizzate.
“Non siamo contro chi – spiega il ragazzo – per mancanza di lavoro, decide di far proprio un pezzetto di marciapiedi per racimolare qualche moneta senza pretese, noi siamo contro coloro che si appropriano indebitamente ed estorcono con minacce più o meno esplicite i soldi per un servizio che nessuno ha mai richiesto”.
Il messaggio che nasce per “sensibilizzare coloro che vengono pagati da noi cittadini per vigilare e tutelarci”, produce però l’effetto opposto e scatena commenti negativi da parte di alcuni lettori, che condannano proprio quest’ultima considerazione. “Non siete contrari? Male, malissimo. È illegale, ragazzi. Anche in ‘buona fede, pi vuscari u pani’ è illegale, siamo troppo impregnati di illegalità che giustifichiamo il male minore”, scrive qualcuno dalle pagine del noto social network.
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