Da alcuni giorni si stanno registrando in Italia diversi casi di contagio dal virus Zika, che si sta diffondendo a macchia d’olio in molti Paesi.
Ad oggi ne sono stati diagnosticati ufficialmente nove, di cui quattro solamente in Veneto. Si tratta di persone che hanno soggiornato recentemente in America Latina, culla delle recenti epidemie. Quasi tutte hanno manifestato i sintomi tipici del contagio, vale a dire una febbre lieve accompagnata da un’eruzione cutanea. Tuttavia i soggetti sono in via di guarigione ed alcuni sono stati già dimessi.
L’assessore alla Sanità della regione Veneto, Luca Colletto, ha affermato: «La comparsa di qualche caso non deve destare alcuna preoccupazione, sia perché sinora si tratta di persone tutte appena rientrate da zone a rischio, sia perché abbiamo la dimostrazione che la macchina dei controlli e delle cure funziona» aggiungendo che «Le precauzioni, cominciando ad informarsi bene prima di fare un viaggio nelle aree di maggior diffusione, sono invece necessarie e sono bene indicate nel documento emesso il 23 dicembre 2015 dal Comitato Europeo per la Sicurezza Sanitaria che riguardano in particolare i viaggiatori con disturbi del sistema immunitario, le donne in gravidanza, i bambini piccoli».
Infatti, proprio le donne gravide risultano essere in maggior pericolo, poiché il virus può essere trasmesso dalla madre al feto durante la gravidanza provocando la microcefalia, una malattia rara, che comporta gravi malformazioni per il neonato. Per tale motivo l ‘ONU ha lanciato un appello affinché i paesi coinvolti dal virus Zika autorizzino la contraccezione e l’aborto.
Il virus, inoltre, può essere trasmesso anche attraverso la puntura di zanzare infette appartenenti alle specie Aedes e mediante rapporto sessuale.
a cura di Ilaria Martorana