Al Monastero dei Benedettini mattine letterarie. Il progetto, nato con l’obiettivo di riscoprire il piacere della lettura, è partito nel mese di dicembre, ma nel dipartimento di Scienze umanistiche si è alzata la querelle sulla scelta degli autori.
Ai microfoni di Live UniCT, la prof.ssa Arcara aveva discusso con noi di “gender-blindness”, una cecità di genere che avrebbe coinvolto anche il panorama universitario. Altre studentesse avevano criticato la lista di autori, facendo riferimento a “un’ideologia patriacale”. Abbiamo, però, voluto approfondire la vicenda, parlando della scelta di soli autori maschili con gli studenti che hanno preso parte a “11 alle 11 – Mattine letterarie ai Benedettini”, un’iniziativa partita “dal basso”.
“C’è stato solo un grosso malinteso, e sono sinceramente mortificato per il modo in cui le cose si sono sviluppate” , ha esordito Gianluca Furnari, studente del Disum.
Gli studenti spiegano che, anche se coordinata da una dottoranda dell’Università di Catania, l’iniziativa non nasce con lo scopo di proporre un ciclo di lezioni e non è nemmeno un laboratorio, l’idea è riunirsi per avere un confronto diretto con la scrittura. Fin dall’inizio sono stati i ragazzi dell’Ateneo ad avere un ruolo determinante nell’organizzazione.
“Io ho proposto Strand – spiega Gianluca – e non, ad esempio, Alice Munro, semplicemente perché Strand è un autore che amo moltissimo. C’è qualcosa di anormale, malizioso, patriarcale, addirittura violento nella passione letteraria di uno studente? Questa la logica seguita individualmente anche dagli altri. Non si può imporre a un appassionato di rinunciare al proprio autore preferito per una petizione di principio”.
Durante alcune riunioni preliminari aperte a tutti, gli studenti hanno scelto quali autori voler approfondire, guidati soprattutto dal gusto personale.
“Il motivo per cui non sono state scelte autrici donne – aggiunge Gianluca – lo si dovrebbe chiedere a tutte le persone che durante la riunione di quella mattina erano assenti. Intendo dire in senso letterale: bisognerebbe chiamare ad uno ad uno gli studenti di Lettere che si credono sensibili a questi temi e chiedere a ciascuno di loro: perché, se ti sta a cuore un’autrice in particolare, non fai nulla per promuoverne la conoscenza, neppure quando un gruppo di persone volenterose te ne offre la possibilità? Ben vengano i laboratori gender: sarebbe grave che non ce ne fossero. Ma gli studenti che li seguono dovrebbero capire che ci sono modi e modi per esercitare la consapevolezza che credono di aver appreso”.
Il prossimo appuntamento con le mattine letterarie si terrà l’11 gennaio alle 11.00 presso la sala rotonda del Coro di Notte al Monastero dei Benedettini ed è aperto a chiunque voglia partecipare. Per conoscere il programma completo leggi UNICT – Ai Benedettini mattine letterarie per studenti: alla scoperta dei grandi autori.