Solstizio d’inverno, ecco il significato: diverse curiosità sul giorno più breve dell’anno
“Winter is coming”… ebbene sì, oggi si apre ufficialmente la stagione più fredda dell’anno che però ha anche un sacco di risvolti positivi! Vogliamo parlare di quanto siano belli i pomeriggi invernali passati sotto un piumone caldo a sorseggiare una bevanda bollente in compagnia del vostro libro o telefilm preferito?
L’inverno viene segnato sul nostro calendario grazie al solstizio d’inverno, ovvero il giorno più corto dell’anno. Sicuramente questa data sarà ricordata dai più insieme al solstizio d’estate e ai due equinozi per via della geografia astronomica studiata al liceo; tuttavia, ci sono alcune curiosità su questo giorno che spesso non sono riportate sui libri di scuola. Eccone alcune:
Il termine solstizio deriva dal latino “sol stitium”, ovvero “sole fermo”. In questi giorni sembra infatti che il Sole stia fermo nel cielo e, dal punto di vista astronomico, questo fenomeno indica che la nostra stella raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Ecco perché in questa giornata il giorno ha una durata minima, che poi ricomincerà ad aumentare nel corso dei giorni seguenti.
In realtà, sembra che il Sole abbia una vera e propria rinascita proprio il 25 dicembre. Infatti, benché questa data abbia ormai un’importanza universale per la ricorrenza del Natale, quindi della nascita di Gesù, nella precedente realtà pagana il 25 dicembre segnava il cosiddetto “Dies Natalis Solis Invicti”, ovvero la festa del Sole Invitto che tornava a splendere al massimo della sua bellezza dopo i giorni di solstizio. Tale festa veniva celebrata dopo i cosiddetti “Saturnali”, ovvero i giorni di festa dedicati a Saturno tra il 17 e il 23 dicembre. In generale, molti popoli nell’antichità usavano festeggiare proprio il 25 dicembre le loro divinità proprio perché tutto veniva ricondotto alla rinascita del Sole, che nella maggior parte delle culture indica il principio di ogni cosa.
La pianta sacra del Solstizio d’inverno è il vischio, pianta inizialmente sacra ai druidi e simbolo della vita. Ancora oggi effettivamente il vischio è importante nella nostra cultura: esso è infatti visto come simbolo di fortuna. Mai sentito parlare di baci sotto il vischio? Ora sapete il perché!
Benchè solitamente il solstizio d’inverno sia il 21 dicembre, quest’anno esso cadrà alle 04:48 del giorno successivo. Questo fatto accade ogni quattro anni a causa dello slittamento dovuto al ritardo accumulato nel corso dell’anno solare che, come già sappiamo, viene recuperato con la presenza dell’anno bisestile.
Anche se al giorno d’oggi non viene particolarmente festeggiato, in precedenza il solstizio d’inverno assumeva un’importanza fondamentale nel calendario della precedente civiltà, considerando il fatto che esso, insieme al solstizio d’estate, agli equinozi e all’alternarsi delle stagioni, scandiva l’anno in mancanza di mesi e giorni. Tuttavia, c’è ancora qualcuno che tiene a festeggiare tale ricorrenza, considerando tale data un momento di rinascita insieme al Sole e una potenziale uscita dalle tenebre.
Elide Barbanti
Nata a Prato il 27 Giugno del 1993, trascorre l'infanzia e l'adolescenza tra scaffali di libri e biblioteche e sviluppando un vivo interesse per la scrittura, specialmente quella giornalistica. Nel 2012, si trasferisce in Sicilia immatricolandosi al CdL di Lingue e Culture Europee, Euroamericane e Orientali presso la Facoltà di Scienze Umanistiche a Catania. L'anno successivo, decide di reimmatricolarsi presso la S.D.S di Lingue e Letterature Straniere a Ragusa al CdL di Mediazione Linguistica e Interculturale, dove attualmente studia lingue orientali.
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4 Novembre 2024
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