E’ stato assegnato lo scorso 10 dicembre il Premio Sperduti 2015 nella giornata mondiale per i diritti umani, organizzato dalla Società Italiana per le Organizzazioni Internazionali (SIOI).
I tre ragazzi, Giuliana Cristauro, Marco Fisicaro e Sergio Scuderi, studenti del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania sono stati scelti dalla professoressa Adriana Di Stefano e sono stati coordinati dal professor Rosario Sapienza, responsabile delle attività di mooting internazionale all’interno del Dipartimento di Giurisprudenza e dalla dottoressa Maria Pappalardo.
Alla fine della prova, la Commissione ha deciso di assegnare il premio Sperduti 2015 proprio alla squadra catanese che ha vinto una somma in denaro e la possibilità, per i tre ragazzi, di fare un tirocinio presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a Strasburgo.
La nostra redazione si è messa in contatto con i tre ragazzi per sapere meglio cosa hanno realizzato e sentire a caldo le loro sensazioni.
Come si è svolto questo concorso?
Marco Fisicaro:
Il concorso si è incentrato su una simulazione processuale su un caso pratico svolto davanti a una Corte composta da illustri docenti universitari specialisti in diritto internazionale e alla presenza dell’ex presidente della Corte Costituzionale Giuseppe Tesauro. Si tratta di due selezioni universitarie che si sfidano su un caso pratico che tratta una tematica molto attuale e molto complessa, quella dei foreign fighters, e in particolare ci si riferiva alla revoca della cittadinanza a un cittadino di uno Stato ipotetico che si era recato in Afghanistan ed era entrato in contatto con “cellule terroristiche”. Noi rappresentavamo lo Stato e i colleghi di Bologna il cittadino.
Una tematica molto attuale, quindi, su cui si dibatte molto visto gli ultimi attacchi terroristici, no?
Sergio Scuderi:
Una tematica molto attuale ma difficile, perché ancora in molti Stati non è presente una vera e propria legislazione. E al contempo, nonostante l’attualità, anche la difficoltà di affrontare un giudizio con equilibrio non cadendo in facili proclami per la delicatezza dell’argomento. Era fin troppo facile ricorrere alla sicurezza nazionale per sostenere le tesi dello Stato. Anche perché con i recenti attacchi in Europa, con protagonisti foreign fighters, fino all’ultimo eravamo in ansia e controllavamo le pronunce delle varie Corti per aggiornare il nostro progetto.
E dopo questo splendido risultato, oltre ad una grande soddisfazione, cosa vi ha dato questa esperienza?
Giuliana Cristauro:
Al di là della possibilità di conoscere meglio la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) e di approfondire la materia, anche la soddisfazione di veder giudicato il nostro lavoro da quelli che erano per noi dei miti e delle personalità importanti. Inoltre abbiamo accresciuto la nostra capacità di giudizio non fermandoci al bianco o nero, ma approfondendo anche le sfumature che una questione tanto delicata riveste. Il tutto insieme a un grande equilibrio che speriamo possa esserci utile anche in futuro.
Infine, Sergio ha voluto concludure così: “Per me è stata una bellissima esperienza e la consiglio a tutti gli studenti. I professori hanno collaborato e hanno aiutato molto e, inoltre, ho avuto la possibilità di potermi confrontare con altri ragazzi con cui oggi è nata una splendida amicizia e che ci ha consentito di portare avanti un progetto importante. Un’ esperienza importante, io credo, per la futura carriera di ogni studente”.
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