Continua l’attività dell’Etna. Dopo un primo violento parossismo di ieri, questa mattina il Vulcano ha emesso lava e cenere per circa 7000 metri.
Ma in queste ore continuano le emissioni di cenere, che provocano disagi e riducono la visibilità. La Sac, la società che si occupa dello scalo etneo, ha informato che, a causa della cenere lavica, è stata disposta la chiusura dei settori di volo B2 e B3 con rateo zero su Catania (nessun atterraggio/nessun decollo) fino alla prossima unità di crisi, che si terrà alle ore 06.00 di domani mattina.
Dopo una prima chiusura di stamattina dalle 12.00 alle 13.00, ancora disagi per i passeggeri che dovevano fare scalo a Catania. I voli saranno dirottati a Palermo, Comiso e Lamezia Terme.
Nel frattempo, sul sito dell’Istituto Nazionale di Vulcanologia, nella sezione di Catania, si legge:
“Il secondo episodio parossistico del cratere Voragine dell’Etna in meno di 36 ore ha raggiunto l’acme fra le ore 09:00 e 10:00 UTC (=ore locali -1), con alte fontane di lava e una colonna eruttiva che ha raggiunto l’altezza di almeno 7 km sopra la cima del vulcano in circa 10-15 minuti dopo l’inizio della fase parossistica. La foto a sinistra, di Boris Behncke (INGV-Osservatorio Etneo), mostra la colonna eruttiva vista da Misterbianco, sul versante meridionale, alle ore 09:38. Dopo le ore 10:00, l’attività esplosiva è gradualmente diminuita, per passare a sporadiche emissioni di cenere nel tardo pomeriggio del 4 dicembre 2015. Questo parossismo è stato accompagnato da frequenti emissioni di cenere marrone-grigiastra dal nuovo cratere a pozzo apertosi recentemente sull’alto fianco orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud-Est (NSEC). Il materiale piroclastico di ricaduta più grossolano è stato depositato sull’alto versante sud-occidentale del vulcano, al di sopra di 2000 m, mentre ricadute di cenere sono avvenute nel settore orientale in zona Giarre – Zafferana Etnea”.