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“Un libro ti chiama, ovunque!”: Book’s calling fa il giro del mondo

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Ciò che sto per scrivere ad alcuni di voi sembrerà utopia, follia, esagerazione. Eppure, chiunque sia un amante dei libri sa che quando un libro ti piace, ti cattura e penetra dentro di te, rubandoti frammenti della tua anima, invadendo i tuoi pensieri, facendo collassare tutto il resto.

Partendo da una delle frasi più emblematiche di Kafka “Un libro deve essere un’ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi”, Jacub Pavlosky  lancia un progetto che sta facendo il giro del mondo: il “Book’s calling“, comprendente un carnet di fotografie che immortalano il 21enne cecoslovacco mentre legge un romanzo.

Nel leggere un libro non c’è nulla di particolare, infatti ciò che rende straordinario il book fotografico è il contesto. Pavlosky non legge in treno, a casa sdraiato sul divano o nel letto, ma nei luoghi più inusuali: metropolitana, banca, supermercato e così via.

Nella nostra gallery potrete visualizzare queste bellissime foto ma date un’occhiata anche all’indirizzo su Instagram, Bookscalling. Chiaramente è implicito ma al contempo diretto, quasi un’eco, il messaggio che celano questi scatti: in una società globalizzata, tecnologica, del tutto veloce e di fretta, non solo non esistono barriere di nessuna specie alla lettura: posso leggere ovunque e in qualunque momento io voglia, ma (udite udite!) il cartaceo prevale sui tecnologici e books.

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A proposito dell'autore

Maria Eleonora Palma

Autore - Sono nata il lontano 24 Novembre del 1993 a Vittoria, una piccola città in provincia di Ragusa. Mi divido tra Catania, dove frequento il primo anno della facoltà di Scienze e Tecniche Psicologiche, e la mia città natale che amo tanto e a cui sono legati ricordi, amicizie e impegni vari. Sono una persona piuttosto socievole e accogliente, amo fare nuove esperienze (per questo piuttosto spesso mi ritrovo in situazioni buffe e stravaganti, comunque… sorvoliamo la faccenda!). Mi piace molto scrivere, leggere libri di tutti i generi e sono da ormai 4 anni educatrice in ACR (Azione Cattolica Ragazzi). I bambini sono il mio piccolo laboratorio: mi piacerebbe in futuro lavorare con loro, e grazie a questa opportunità ho scoperto pian piano che i bambini non sono dei piccoli “mostriciattoli capricciosi”, anzi un continente di emozioni, pensieri e comportamenti da scoprire. E’ molto bello e gratificante lavorare e avere a che fare con loro, spesso sono più sensibile e profondi degli adulti. Mi piacciono gli animali, anche se per ragioni di spazio, non ne tengo alcuno a casa. L’ultimo libro che ho letto è Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, uno dei miei libri preferiti, riletto più volte, questa è la terza, e credo uno dei testi meglio riusciti sull’autismo infantile. Non appena riuscirò a ritagliarmi un po’ di tempo, vorrei iniziare un corso di fotografia. Quello che mi manca è la Reflex, ma questo non è un problema.