Conquista della corona di alloro all’interno del nucleo familiare per la prima volta, esperienze di studio all’estero, ricerca di una stabilità economica e realizzazione professionale. È questa la sintesi del profilo dei laureati italiani, che corrono verso il titolo di laurea e contro il tempo, che sembra non essere mai abbastanza per poter arricchire il proprio bagaglio personale e culturale con esperienze lavorative e fuori dal territorio nazionale.
AlmaLaurea, dunque, ha tracciato l’identikit dei laureati italiani nel XVII Rapporto sul Profilo dei laureati, presentato e discusso durante il convegno “I laureati tra (im)mobilità sociale e mobilità territoriale”, svoltosi nell’Università degli Studi di Milano-Bicocca lo scorso 28 maggio.
Il campione su cui è stato effettuato l’identikit è di 230 mila studenti, laureatisi nel 2014 e facenti parte dei 64 Atenei presenti in AlmaLaurea. Di questi più di 131 mila hanno concluso il percorso di laurea triennale, oltre 65mila hanno conseguito un titolo di studio specialistico o magistrale e più di 24mila hanno raggiunto la laurea specialistica o magistrale a ciclo unico.
Attraverso quest’indagine sono emerse le principali caratteristiche degli studenti:
– Riuscita universitaria;
– mobilità territoriale e sociale;
– condizioni di studio;
– soddisfazione per il percorso appena concluso;
– esperienze di stage, lavoro e studio all’estero;
– prospettive formative e professionali post laurea.
Il profilo dei laureati italiani è stato delineato anche grazie alla stretta collaborazione tra AlmaLaurea e l’Iniziativa Stella, che ha portato all’interno del sistema AlmaLaurea anche le Università di Bergamo, Brescia, Milano Statale, Palermo, Pavia e Pisa.
Di seguito elenchiamo quanto è emerso all’interno dell’indagine:
– La quota di laureati di cittadinanza estera è pari al 3,3%: 3,1% tra i triennali, 3% tra i magistrali a ciclo unico e 4% tra i magistrali biennali;
– E’ in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico e linguistico) il 64% dei laureati 2014. In particolare, lo è il 61% dei laureati di primo livello, l’82% dei magistrali a ciclo unico e il 64% dei magistrali biennali;
– La riuscita negli studi è rilevata attraverso l’età alla laurea, il ritardo all’iscrizione, la durata e la regolarità negli studi, ma anche la votazione di laurea;
– L’età media alla laurea, oggi pari a 26,4 anni per il complesso dei laureati, varia tra 25,3 anni per i laureati di primo livello e 26,9 anni per i magistrali a ciclo unico e 27,7 per i magistrali biennali. Su tale risultato incide sicuramente il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario, oggi più marcato rispetto a quanto non avvenisse prima dell’avvento della Riforma universitaria. S’iscrivono con almeno due anni di ritardo rispetto all’età canonica (fissata a 19 anni per i laureati di primo livello e a ciclo unico; 22 anni per quelli magistrali) 16 laureati di primo livello su cento; sono 8 su cento tra i colleghi a ciclo unico e 42 su cento tra i magistrali biennali. La durata media degli studi è pari a 4,6 anni: più nel dettaglio, è di 4,6 anni per i laureati di primo livello, 7,1 anni per i magistrali a ciclo unico e 2,8 per i magistrali biennali. Su cento laureati, 45 terminano l’università in corso: in particolare, sono 44 laureati triennali, 34 laureati a ciclo unico e 54 magistrali;
– Il voto medio di laurea è pari a 102,2; in particolare, è 99,4 per i laureati di primo livello, 103,8 per i magistrali a ciclo unico e 107,5 per i magistrali biennali.
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