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Vincenzo Cosentino: da laureato in Economia a regista di Handy, un film con Franco Nero

Immaginate un mondo popolato da mani, mani che decidono arbitrariamente di staccarsi da quel corpo che non gli appartiene più e cominciano a vivere una vita propria, viaggiando, andando alla ricerca di una propria identità, incontrando pericoli, alleandosi con entità degne di nota, combattendo il male e innamorandosi. Immaginate che tutto ciò non sia frutto di un post Woodstock o una semplice indigestione da caponata siciliana ma una trama di un film.

Se non riuscite ancora ad immaginare, vi aiuto con questo video:

Vincenzo Cosentino 32 anni, sicilianissimo e con una laurea in economia decide di volare oltre oceano per inseguire il proprio sogno, un sogno nutrito da sempre, quello di fare il regista. Arrivato in Australia, con un maccheronico inglese, inizia a frequentare non una ma ben due scuole di regia. Tre ore di viaggio da una scuola all’altra, ogni giorno per due anni su un camioncino che di tappa in tappa si trasformava in letto. E tra lo studio, i chilometri, le notti insonni, capita pure che sulla stessa strada si incrocino personaggi noti, stimati come attori e successivamente come uomini.

Così nasce Handy e la sua storia, una mano che si stacca dal proprietario che per 30 anni l’aveva ignorata per diventare la migliore scrittrice di sempre ma per arrivare a fare ciò avrà bisogno dei suggerimenti di Frank The Black nella figura di Franco Nero. Eh si, avete letto bene, l’attore, avendo conosciuto le doti artistiche di Vincenzo decide di collaborare no budget alla realizzazione di questo immenso progetto. Un film autoprodotto, da prima cortometraggio e poi lungometraggio e che a breve diventerà visibile nelle sale cinematografiche. Ma anche quest’ultimo passo non è stato semplice. Per arrivare al cinema Vincenzo ha avuto bisogno di tante mani che non si sono tirate indietro al richiamo di una raccolta fondi e hanno deciso di investire, anche loro, qualche dollaro in questa follia che siamo sicuri diventerà qualcosa di memorabile.

Anche questa fase la spieghiamo meglio con un video.

Sono passati quattro anni dal primo contest vinto che ha portato all’immaginare e creare Handy, e dopo quattro anni, tante avventure, un budget raggiunto e tante condivisioni sui social ho chiesto al regista:

  • Cosa rappresentano per te le mani?

“Le mani per me rappresentano il cambiamento, la nostra voglia di agire e poter portare un qualcosa di diverso in tutto e per tutto. Ci fermiamo troppe volte a fantasticare, a programmare…ma il vero cambiamento dipende solo da noi, dalle nostre mani appunto. Dal come vogliamo usarle, per il bene (aiutando il prossimo) o per il male (puntando una pistola e premendo il grilletto). Noi esseri umani siamo più mani di cosa pensiamo davvero”.

  • Se avessi avuto tutti i soldi per raggiungere prima il tuo obiettivo cosa di certo non ci sarebbe stato nel tuo film?

“Avrei potuto realizzare scene più complesse e avrei potuto esprimere la mia mente senza limiti di costi. Pero’ tornando indietro non cambierei nulla perché è stato proprio il fare il film senza risorse economiche con un budget ridottissimo (13.000 euro) a migliorarmi e a farmi scervellare a trovare soluzioni congeniali. Sono migliorato in tante cose, soprattutto nella pazienza di ricostruire sempre tutto dall’inizio senza sbottare mai (o quasi)”.

Vincenzo Cosentino è un sognatore come me che ha capito che nella vita non bisogna mai lasciare niente in quel cassetto, neanche la polvere. Bisogna lottare, viaggiare, cercare e alla fine trovare la felicità facendo ciò che si è sempre sognato fare.

Sotto trovate il link per seguire la sua pagina facebook:

https://www.facebook.com/VincenzoCosentinoOfficial?fref=ts

Francesca Abate

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Francesca Abate

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