È stato emanato nel 2013 il bando di partecipazione, per l’anno 2014, al Premio di Laurea destinato a tutti i laureati in Ingegneria dell’Università di Catania, istituito dall’ Ordine professionale di categoria della provincia etnea.
La cerimonia conclusiva di premiazione si svolgerà lunedì 15 giugno, alle 15.00, nell’ Aula Magna dell’Edificio Didattica della Cittadella Universitaria (via Santa Sofia 64) di Catania. La cerimonia sarà preceduta da un convengo dedicato alle tendenze della ricerca nelle discipline affrontate nelle tesi.
Alla prima edizione del Premio hanno partecipato 28 laureati, segnalati dalle commissioni di esami di laurea, che, accompagnati dagli stessi docenti relatori, riceveranno il premio nella sede in cui sono stati proclamati dottori in Ingegneria. Il valore del loro studio finale sarà premiato dal Consiglio dell’Ordine nella persona di Santi Maria Cascone. Prenderanno parte alla premiazione il rettore dell’Università Giacomo Pignataro, il presidente della Fondazione dell’Ordine Mauro Scaccianoce, i direttori dei tre Dipartimenti di Ingegneria Enrico Foti,Vincenzo Catania e Francesco Patania, i docenti universitari Giuseppe Margani, Gaetano Sciuto e Aurelio La Corte, il consigliere dell’Ordine Mario Finocchiaro. Il Comitato organizzativo è a cura della Commissione dell’Ordine Giovani e Attività aggregative, coordinata da Giuliana Saitta per l’Ordine e da Irene Chiara D’Antone per la Fondazione.
Le tre tesi migliori, ognuna appartenente a un settore specifico d’Ingegneria (Civile e Ambientale, Industriale, Informazione), riceveranno un premio di mille euro, a sostegno concreto della loro progettazione.
Cascone così parla del premio e dei giovani: «L’Ordine intende davvero investire sui giovani il nostro Premio è per loro uno strumento per farsi conoscere nel mondo del lavoro e mettere in campo idee innovative. Dedicheremo ogni energia, ora e in futuro, per dare opportunità ai tanti bravi laureati, anche per contenere il dilagante fenomeno di abbandono, subito dopo la laurea, della nostra provincia. La fuga di cervelli ci preoccupa perché ci impoverisce in modo irrimediabile».