Dopo la pesante sconfitta nella penultima giornata di serie B, in una sfida cruciale per la salvezza, la squadra etnea si è chiusa nuovamente in un mesto silenzio stampa che si commenta da solo.
CATANIA – Il Cittadella, terzultimo, passeggia a Catania contro i resti di quella formazione un tempo soprannominata “Piccolo Barcellona” dai radiocronisti di “Tutto il calcio minuto per minuto”. Quelli erano altri tempi, altri palcoscenici. Sulla panchina etnea sedeva l’aeroplanino Montella e pure il Catania spiccava il volo.
Qualche anno dopo, l’oblio è sempre più vicino e seppur dovesse arrivare la salvezza, nessuno potrà facilmente dimenticare la stagione che si avvia al termine. La squadra del presidente Pulvirenti, un tempo solida e pungente al Massimino, “regala” tre punti d’oro al Cittadella (che di punti ne ha conquistati sei nella doppia sfida contro i rossazzurri), ma soprattutto ammaina palesemente bandiera bianca.
L’ultima giornata è ormai alle porte, ma tirare in parte le somme non è poi così difficile. E dire che l’annata è stata negativa è proprio un eufemismo. Avvicendamenti in panchina e nello staff tecnico, rescissioni di massa, sconfitte brucianti, sessanta gol subiti, la media di appena un punto e qualcosa a partita. Inutile aggiungere altro.
VERSO L’OBLIO
La storia è ormai nota. Il Cittadella trionfa ed alimenta le proprie speranze di salvezza, tramite quella lotteria chiamata playout. Il Catania invece non è ancora salvo e dovrà strappare almeno un punto a casa della favola Carpi per evitare gli spareggi. Roba non da poco, dato che gli emiliani vorranno festeggiare in casa la storica promozione in serie A.
Nonostante la temperatura piuttosto ottimale, le squadre giocano a ritmi bassi la prima mezz’ora e non ci sono vere e proprie azioni offensive degne di nota. La sveglia arriva al 39’ quando Gerardi sblocca il risultato portando gli ospiti sullo 0-1. I siciliani rispondono dopo appena tre minuti con Schiavi bravo ad incornare di testa su punizione del solito Rosina. È l’1-1.
Ma passano nemmeno due primi della ripresa che i padroni di casa vanno nuovamente sotto: Kupisz si inserisce e lascia sul posto Mazzotta, infilando Gillet per l’1-2 che gela il Massimino. A questo punto il Cittadella si chiude a riccio e Marcolin inserisce Maniero per provare a bucare il fortino avversario. E proprio all’84’ il nuovo entrato viene strattonato in area da Pellizzer. Per l’arbitro Gavillucci è calcio di rigore, che Calaiò non sbaglia, riportando il Catania sul 2-2.
Eppure, quando tutti i tifosi etnei pensano che la partita si sia rimessa sui binari giusti, ecco arrivare il clamoroso gol del 2-3 ad opera di Kupisz, che al 90’ sigla la doppietta personale approfittando della dormita della difesa rossazzurra. La partita termina con i fischi dell’intera curva Nord ai propri ex beniamini e con gli applausi scroscianti per i corsari giocatori granata. Almeno il pubblico l’ha presa con filosofia…
FORMAZIONI:
Catania (4-3-1-2): Gillet; Del Prete, Schiavi (55’ Sauro), Ceccarelli, Mazzotta; Sciaudone, Rinaudo, Coppola (75’ Chrapek); Rosina (55’ Maniero); Calaiò, Castro. All. Marcolin
Cittadella (4-4-2): Pierobon; Cappelletti, De Leidi, Pellizzer, Donazzan; Benedetti, Rigoni, Paolucci (9’ Kupisz), Minesso; Gerardi, Stanco
LE PAGELLE ETNE:
GILLET 5,5; DEL PRETE 5, SCHIAVI 6 (SAURO 5), CECCARELLI 5, MAZZOTTA 6; SCIAUDONE 5, RINAUDO 6, COPPOLA 5 (CHRAPEK 5,5); ROSINA 5,5 (MANIERO 6); CALAIÒ 6, CASTRO 4,5. ALL. MARCOLIN 4,5
Guarda gli highlights di Catania-Cittadella – 2-3
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