Il 4 Maggio 2015 è stata approvata con 334 voti favorevoli e 61 contrari la nuova legge elettorale – soprannominata “Italicum” dallo stesso Renzi durante la sua presentazione – per l’elezione del Senato e della Camera dei deputati.
Per prima cosa è opportuno chiarire che il sistema elettorale consente di trasformare in seggi i voti espressi dagli elettori e, inoltre, è possibile distinguere tra sistema elettorale maggioritario e proporzionale. Nel primo, ai fini della ripartizione dei seggi, si tiene conto della maggioranza dei voti; mentre nel secondo dipende dalla quota dei voti ottenuti da ciascuna delle liste in competizione.
Un breve excursus storico può aiutare a capire meglio i passaggi da una legge elettorale a un’altra. Fino al 1993 si utilizzò in Italia il sistema proporzionale garantendo anche alle forze politiche di minoranza una rappresentanza in parlamento. Dopo, invece, fu approvata la cosiddetta “Legge Mattarella” (dal nome di Sergio Mattarella che ne fu relatore e conosciuta anche come “Mattarellum”) basata sul metodo maggioritario per la ripartizione del 75% dei seggi e su quello proporzionale per la restante parte del 25%. Questo sistema, tuttavia, nel 2005 viene abbandonato con l’approvazione della “Legge Calderoli” (dal nome dell’allora ministro delle riforme detta anche “porcellum” poichè è stata definita una porcata). Tale legge nel dicembre 2013 è stata dichiarata parzialmente illegittima dalla Corte Costituzionale nella parte in cui disciplinava: – “le liste bloccate ” in base alle quali l’elettore votava per una delle liste senza avere la possibilità di esprimere le proprie preferenza per i singoli candidati” – . Il premio di maggioranza assegnato indipendentemente dal raggiungimento di una soglia minima di voti poiché per la Camera dei deputati spettava alla lista o alla coalizione di liste che a livello nazionale otteneva più voti e per il Senato alla lista o alla coalizione di lista che otteneva più voti a livello regionale. Così il governo si è attivato nella formulazione di un nuovo disegno di legge elettorale nel rispetto della Carta Costituzionale e si è finalmente giunti qualche giorno fa all’approvazione della legge che in linee generiche prevede un sistema proporzionale con un calcolo effettuato su base nazionale tramite la regole “dei più alti resti” (si tratta di uno dei metodi matematici usati nei sistemi proporzionali per la ripartizione dei seggi) salvaguardando la presenza dei partiti più piccoli ma con una soglia di sbarramento pari al 3%.
In questo modo non ci saranno più le liste bloccate, soltanto i capilista lo saranno quindi verranno eletti per primi, mentre dal secondo eletto in poi si guarderà alle preferenze espresse dall’elettore. Il premio di maggioranza verrà assegnato alla lista più votata che avrà ottenuto il 40% dei voti ma se nessuna dovesse raggiungere tale percentuale si procederà a un altro turno di votazione alla quale accederanno le due liste più votate in modo da garantire una maggioranza in parlamento.
L’Italicum, già firmato dal Presidente della Repubblica, entrerà in vigore nel luglio 2016.
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