Nell’insieme della rassegna “Picasso e le sue passioni”, una nota di merito va al ceramista Nicolò Morales, che durante l’inaugurazione della mostra, ha espresso le sue doti artistiche lavorando al body painting de la Guernica, opera più rinomata e conosciuta di Picasso.
Nicolò nasce a Caltagirone nel 1973 dove vive e lavora. Fin dalla più tenera età frequenta con entusiasmo botteghe di maestri artigiani ceramisti. Dopo la scuola dell’obbligo si iscrive all’Istituto Statale d’Arte e con merito partecipa alle numerose manifestazioni organizzate dallo stesso, e non solo, rappresenta l’Istituto e riscuote notevole successo. Partecipa a varie collettive, concorsi e personali. Da diversi anni è ormai apprezzato da designer italiani e stranieri, e da ultima l’importante collaborazione con l’architetto Ugo La Pietra. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private. In particolare lo stesso ha avuto l’apprezzamento da parte del Cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato di Sua Santità, per la realizzazione di un piatto maiolicato con lo stemma pontificio reso omaggio a Papa Benedetto XVI.
L’artista nasce scultore, ceramista e poi si inventa anche con il body art. Non dimentichiamoci che Renoir prima di nascere pittore era ceramista. Un artista è tale se è in grado si esprimersi in tutte le forme.
Lui stesso ci ha spiegato da cosa nasce l’idea di realizzare un body painting.
“L’idea nasce su invito di Gianni Filippini (art promoter), anche se io ho dei precedenti: ho già fatto qualcosa di simile a Casa Gaudì a Barcellona, a Miss Val di Noto a Scicli, al Louvre a Parigi. La novità in questo caso sta nel fatto che ho realizzato un’unica grande opera su dieci corpi. L’abbiamo pensata e immaginata senza conoscere il risultato ma il successo è stato gradito. L’idea iniziale era di fare dei quadri che si animassero, ma poi abbiamo avuto l’ispirazione all’ultimo momento e abbiamo pensato di creare un unico grande dipinto.
Perché Guernica? Tutta l’opera di Picasso è conosciuta e rinomata. Ma quella che è entrata nel bagaglio culturale della gente è senza dubbio l’opera Guernica. Innanzitutto per i temi, per come li ha affrontati e per la facilità di lettura. Chi non conosce la storia, a prima vista capisce immediatamente che si tratta di una città bombardata. Alla fine, gli elementi che prendono vita e questi temi hanno creato un grande effetto. La difficoltà più grande era il tempo ristretto. Ma alla fine sono riuscito a impiegare mezza giornata. Un tempo da guinness.
Nonostante la scelta di fare Guernica, sulle spalle delle ragazze erano raffigurati anche gli altri quadri in mostra. Una piccola sorpresa che ho voluto fare per il pubblico.
Di seguito vi mostriamo il video dell’esibizione del quadro vivente.
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