Sono stati avviati dall’Università di Catania un appello e un piano di iniziative per la pace e la salvaguardia del patrimonio culturale dei Paesi del Maghreb e del Vicino e Medio Oriente
Alla luce di quanto sta avvenendo nei paesi della sponda sud del Mediterraneo, con preoccupante pregiudizio anche per i beni culturali e ambientali dell’area, ed in particolare a seguito della sollecitazione ricevuta da parte del Dipartimento Ministeriale di Archeologia e della Cultura di Tripoli (DoA), il 31 marzo scorso si è tenuta all’Università di Catania una riunione indetta dai proff. Alfredo Petralia, Antonio Pioletti e Francesco Tomasello per dar vita ad un condiviso appello di solidarietà e sostegno per la tutela dei preziosi beni culturali libici e per proporre eventuali iniziative atte a stimolare in ambito nazionale ed internazionale una maggiore sensibilizzazione nella comunità scientifica e sociale circa i relativi temi e problemi che si vanno ponendo in questa difficile situazione in quell’area a noi così vicina.
È indubbio che il patrimonio culturale di ciascuno dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo costituisca da un lato la testimonianza – e come tale va salvaguardata – di rapporti di lunga durata tra contesti a identità diverse e dall’altro può costituire lo strumento per ritessere le fila del dialogo e della integrazione tra tradizioni culturali variamente consolidate. Anche la comunità scientifica e civile siciliana e catanese, in particolare, ha dato prova di non essersi mai sottratta, con accenti pluridisciplinari e operativi, a questo impegno di ricerca e valorizzazione e condivisione delle valenze storico-culturali presenti.
L’appello pervenuto all’Ateneo catanese dal DoA centrale di Tripoli è stato indirizzato in Italia anche ad altre realtà accademiche di ricerca e culturali, nazionali ed internazionali, che si stanno mobilitando per parallele iniziative di appoggio e sensibilizzazione.
Nel corso della riunione, alla quale hanno partecipato numerosi docenti e rappresentanti di associazioni della società civile che hanno negli anni intrattenuto relazioni scientifiche e culturali con la Libia, sono stati approvati il testo di un appello e un primo programma di iniziative che saranno presentati alla stampa e all’opinione pubblica nel corso di una conferenza stampa che si terrà martedì 14 aprile alle 11 al Palazzo centrale dell’Università, nell’ex sala Consiglio del Rettorato.