Renzi al Politecnico di Torino: studente gli consegna un cappello da pagliaccio [VIDEO]

Il Premier ha affermato: «Ci sono università di serie A e di serie B, inutile negarlo»

Fuori dall’ordinario“: così si può definire la visita di ieri da parte del Premier Matteo Renzi presso il Politecnico di Torino per l’inaugurazione del nuovo anno accademico.

Molti sono stati i punti toccati nel suo discorso, ma uno soprattutto è stato di particolare rilievo: sembra infatti che per il nostro Presidente del Consiglio, non tutte le università italiane debbano considerarsi meritevoli allo stesso modo, tutt’altro esistono infatti università eccellenti, di serie A, e altre un po’ meno, di cosiddetta serie B. Ovviamente, per capire a cosa Renzi si riferisce con le sue parole, bisognerebbe analizzare tutti  i dati e i criteri in base ai quali vengono elargiti fondi ai vari Atenei, criteri che in questi anni sono stati spesso oggetti di critiche e contestazioni. La frase del Premier, così come il discorso relativo ad essa, è stata oggetto di critiche e l’opinione pubblica si è trovata divisa sulla veridicità o meno di tale affermazione.

Tuttavia, dopo l’intervento del Premier, lo spettacolo non è affatto finito. Al termine del suo discorso, Renzi è infatti stato pubblicamente contestato dal rappresentante degli studenti del Politecnico di Torino, Livio Sera. Il ragazzo ha detto: «Dopo questo capolavoro di retorica, mi prendo la responsabilità di ciò che faccio e le consegno un cappello da pagliaccio. SE LO METTA IN TESTA!». Il giovane, tuttavia, non è riuscito a raggiungere il premier perché portato via tempestivamente dagli uomini della sicurezza. Sera si era inoltre già espresso prima che Renzi prendesse la parola, sostenendo che, per ciò che concerne le politiche universitarie, ben poco è stato il lavoro svolto dal Governo al riguardo, considerando che nessun cambiamento è stato percepito dagli studenti.

Buffo come nessun telegiornale ieri abbia riportato questa notizia, vero? Eppure la buona informazione vuole che tutto si venga a sapere, nel bene e nel male. Ragione questa per cui abbiamo deciso che è giusto che voi vediate questo video: è inutile che vengano riportati solo i momenti positivi di un evento, se poi viene messo a tacere il fatto che gli studenti non sono contenti e che fanno sentire la propria voce. Di conseguenza, viva l’informazione corretta e, soprattutto, chi contesta e non ha paura di farlo!

Elide Barbanti

Nata a Prato il 27 Giugno del 1993, trascorre l'infanzia e l'adolescenza tra scaffali di libri e biblioteche e sviluppando un vivo interesse per la scrittura, specialmente quella giornalistica. Nel 2012, si trasferisce in Sicilia immatricolandosi al CdL di Lingue e Culture Europee, Euroamericane e Orientali presso la Facoltà di Scienze Umanistiche a Catania. L'anno successivo, decide di reimmatricolarsi presso la S.D.S di Lingue e Letterature Straniere a Ragusa al CdL di Mediazione Linguistica e Interculturale, dove attualmente studia lingue orientali.

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