A Bergamo, e non solo, celebri dipinti diventano “reali” davanti all’ obiettivo di una macchina fotografica
“La vita non imita l’arte più di quanto l’arte non imiti la vita”. Così Oscar Wilde parla di quello che si può considerare uno dei piaceri della vita che nel corso dei secoli si è evoluto dando vita a forme ed emozioni sempre più forti e sorprendenti: l’arte. Ogni volta che si guarda una scultura, o un dipinto, non si può che rimanere affascinati di fronte ad uno spettacolo così perfetto. Ed ecco il momento in cui iniziano le domande: “Chissà come è venuta l’idea all’ artista?”, “Quanto tempo ci sarà voluto per realizzare tutto questo?”, ma soprattutto: “Cosa succederebbe se l’opera fosse reale?”. A queste domande ha sicuramente dato una risposta esaustiva il liceo artistico “Giacomo e Pio Manzù” di Bergamo, che ha “staccato” dei celebri dipinti dalla tela e li ha adattati alla più moderna macchina fotografica, realizzando così una mostra ricca di significato. Il messaggio rilasciato attraverso questo evento non è stato infatti casuale, tutt’altro: tema preponderante è stato la condizione della donna nei secoli e come la lettura sia stata in parte un mezzo di emancipazione sociale delle stesse durante il corso del tempo. Di conseguenza “Le donne che leggono sono pericolose” non poteva essere un titolo più appropriato. La mostra, tenutasi fino al 24 Gennaio nei locali dello stesso istituto, ha visto la partecipazione sia da parte degli studenti che dei docenti ed è avvenuta in contemporanea con la donazione di testi inerenti l’arte da parte di case editrici, musei e gallerie d’arte bergamaschi.
Tuttavia, Bergamo non è l’unica cittadina nella quale l’arte e il reale hanno trovato un punto di incontro; queste iniziative, infatti, cominciano ad essere apprezzate in tutta la penisola. Anche a Catania, per esempio, si è tenuta all’inizio del mese una mostra artistica molto particolare, dal titolo “La notte dei quadri viventi- ovvero il Castello dei destini incrociati”. L’evento, che ha avuto luogo al Castello Ursino, uno dei fulcri artistici del capoluogo etneo, prevedeva che i visitatori potessero entrare in contatto con le storie di vita raccontate dai quadri appartenenti alle collezioni artistiche catanesi, il tutto accompagnato da suggestive note musicali che ancora di più hanno aiutato il visitatore ad immergersi in un’atmosfera tanto magica quanto surreale.
Ovviamente, quello che ci auguriamo è che iniziative come questa siano all’ordine del giorno, soprattutto in un periodo così critico dove l’arte viene costantemente svalutata ed estromessa da quella che è la nostra cultura nazionale. Di conseguenza, aspettiamo fiduciosi che altri eventi all’insegna dell’arte possano allietare le nostre giornate, trasmettendo messaggi forti e significativi in modi che, altrimenti, difficilmente potrebbero arrivare dritti al nostro essere più profondo.
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