Studiare con la musica migliora le prestazioni mentali. A confermarlo uno studio della Dott.ssa Gray

Buone notizie per coloro che sono soliti ascoltare musica mentre studiano: secondo una recente ricerca, studiare con la musica permette di migliorare le prestazioni e la concentrazione.

Si sa che ognuno di noi ha un proprio metodo di studio. Alcuni sottolineano solo con la matita, altri con un colore, altri con la penna, altri con tutti gli evidenziatori disponibili per selezionare i concetti differenziandoli gerarchicamente per importanza. Poi ci sono quelli che prendono appunti, che scarabocchiano i margini del libro, che ricopiano le frasi più importanti, chi riassume, chi schematizza e chi ripete.

Ma c’è un metodo di studio che forse non può nemmeno essere considerato tale: leggere, sottolineare e apprendere davanti alla tv o mentre si ascolta musica. Ecco, è quest’ultimo caso che vogliamo oggi analizzare. Di solito chi potrebbe farsi accompagnare dalle note musicali, mentre studia, potrebbe essere lo studente delle Accademie di Belle Arti: magari trovano rilassante e di ispirazione lasciarsi trasportare dalla loro canzone preferita, quando devono progettare un disegno. Ma non solo loro possono usufruirne.

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Infatti, è stato condotto uno studio ad hoc che mette in relazione l’ascolto della musica con la resa scolastica condotto dalla Dott.ssa Emma Gray, esperta in psicologia clinica e specializzata nella psicologia educativa al British Cognitive Behaviour Therapy and Counseling Service di Londra per Spotify. Lo studio, voluto dal servizio di musica in streaming, ha constatato, dopo un’adeguata ricerca, che in base all’area del cervello interessata (la parte destra o sinistra del cervello) e allo studio condotto dallo studente ci possa essere un incremento delle prestazioni mentali e scolastiche.

Ad esempio, una canzone che regolarizzi i battiti a circa 60/70 al minuto apporta il 12% in più di prestazioni in matematica che corrisponde a circa un voto in più sulla pagella. Ma vediamo nello specifico: chi dovesse dedicare il proprio tempo a studiare Scienze matematiche, umanistiche e Lingue attiva la parte sinistra del cervello, cioè quella adibita all’elaborazione delle informazioni per risoluzione dei problemi: per loro la musica più indicata sarebbe quella classica che porta i battiti a circa 50/80 al minuto provocando un effetto calmante (come Mirrors di Timberlake). Tale effetto aiuta a rilassarsi, a sviluppare il pensiero logico, ad aprire la mente e a migliorare l’apprendimento di nuovi dati; chi dovesse dedicare il proprio tempo allo studio di Inglese, Teatro e Arte attiva la parte destra del cervello cioè, quella adibita ai pensieri originali e creativi: la musica più idonea sarebbe quella rock e pop (come Satisfaction di The Rolling Stones) che alza i battiti e porta a uno stato di eccitazione cerebrale elevata tale da favorire la creatività.

Roberta Gerratana

Nasce a Modica e studia per tutta l'adolescenza lingue straniere. Arrivata all'università cambia rotta e decide di frequentare un corso in Scienze Educative dell'Infanzia e di Scienze Pedagogiche e Progettazione Educativa in cui si laureerà. Grande appassionata di letture classiche e straniere, che spaziano dai temi romantici tedeschi ai contemporanei manga giapponesi, lascia anche spazio a film fantasy, make up e viaggi. Collabora con Liveunict in veste di proofreader e pubblica ricette veloci per le rubriche Studenti&Fornelli e Trucchi da Svelare.

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Roberta Gerratana

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