La sentenza, pronunciata dal Tribunale del Lavoro, prevede la reintegrazione ad effetto immediato del Professore di Diritto Romano
Punto di svolta nel caso giudiziario di Lucio Maggio, docente di Diritto Romano dell’Università di Catania, nonché ex Direttore Generale dello stesso Ateneo. Dopo sei mesi di attesa, infatti, il Tribunale del Lavoro ha stabilito che il dirigente dovesse essere reintegrato con effetto immediato nel suo ruolo all’interno dell’Ateneo catanese. Ma quali sono stati gli eventi che hanno portato al licenziamento di Maggio e all’appello urgente al Tribunale del Lavoro etneo da parte dello stesso proprio sei mesi fa? Cerchiamo di andare con ordine.
Sembra infatti che il motivo del licenziamento di Maggio, già conosciuto per la sua vicinanza all’ex Magnifico Rettore Recca, sia stato il crescente numero di tensioni tra il dirigente e l’attuale Rettore Giacomo Pignataro, culminate in un duro scontro a cui è seguita una sospensione di Maggio dal suo ruolo ad opera del Consiglio di Amministrazione Universitario e, in seguito, il licenziamento definitivo. Da parte del Rettore Pignataro, sembra che Maggio abbia rinnovato di propria iniziativa contratti dirigenziali e abbia fornito pareri di competenza esclusiva della figura del Rettore. Il Prof. Maggio sostiene invece di non avere scavalcato alcuna autorità, in quanto la figura del Dirigente e quella del Rettore sono distinte senza che vi sia alcun rapporto di sudditanza tra esse. Di conseguenza, immediato è stato il ricorso al Tribunale del Lavoro, che ha accolto la richiesta dell’ex Dirigente sostenendo che questo possa essere licenziato solo nel momento in cui egli non riesca ad adempiere ai suoi obiettivi.
Benchè in questi mesi la carica di Direttore Generale sia stata assegnata a Federico Portoghese, è ormai accertato il fatto che, data la sentenza espressa dal giudice, sarà Maggio a ricoprire nuovamente il ruolo. Di conseguenza, non si può non essere consapevoli del fatto che probabilmente i rapporti tra due tra le cariche più importanti all’interno dell’Ateneo saranno tutt’altro che semplici e privi di controversie. Il Rettore Pignataro non ha infatti ancora commentato in maniera definitiva la sentenza, sostenendo che prima vi sarà un’ attenta analisi della stessa dal punto di vista giuridico ed amministrativo. Inoltre, ha precisato che all’interno della dirigenza dell’Ateneo non vi siano motivi di tensione costante, ma che il provvedimento preso sia stato ritenuto necessario e congeniale ai fatti sopraccitati.