Dopo gli episodi delle ultime settimane, fanno capolino dei dati nettamente controtendenza con quello che è successo. Si tratta dell’incremento delle presenze e degli incassi che hanno visto come protagonisti i musei catanesi.
«Frutto delle nuove politiche culturali che stiamo attuando per la piena valorizzazione del patrimonio della nostra città» afferma il sindaco Enzo Bianco; i numeri parlano di una crescita tra il 55,6 e il 59,7, ne sono un esempio le visite al museo civico del Castello Ursino, che nel 2014 ha avuto 29,849 visitatori.
Un significativo cambiamento ha subito la politica culturale, che ha portato i musei da meri spazi espositivi a veri e propri centri di offerta e produzione culturale. In un anno si sono svolti più di 200 eventi nei nostri musei, i quali si trovano all’interno di alcuni monumenti tra i più belli e importanti di Catania, con un’intensa partecipazione dei cittadini, degli operatori culturali catanesi e istituzioni pubbliche come l’Università, ricordiamo la numerosa partecipazione alla “Notte europea della cultura”.
L’assessore Licandro ha invece sottolineato come i musei catanesi si siano allineati agli standard delle principali città europee: orario continuato, tariffe agevolate per studenti, giovani e anziani, eventi culturali all’interno dei musei e l’adesione alla campagne nazionali con orario prolungato fino a mezzanotte; tutte iniziative che hanno portato nuova linfa e interesse.
Questa piccola rivoluzione culturale ha consentito a Catania di piazzarsi al 7° posto in Italia nel report Expo, in estate la rassegna “Estate in città” ha visto l’organizzazione di 90 laboratori per bambini, impegnati in attività formative di storia, arte, musica e cultura; progetti che sono stati realizzati in un’ottica di promozione e formazione.