Martedì 11 novembre alle 17, nella sala C3 del Centro Fieristico Le Ciminiere, sarà presentato a pubblico il documentario sull’anfiteatro di piazza Stesicoro, realizzato dagli studenti universitari impegnati nel neo-nato “Laboratorio di Comunicazione dei Beni archeologici” del corso di laurea in Formazione Operatori Turistici del dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Catania.
All’incontro interverranno il rettore Giacomo Pignataro, il commissario straordinario della Provincia regionale di Catania Giuseppe Romano, il direttore del dipartimento Santo Di Nuovo, il presidente del corso di laurea Emilio Galvagno, la dott.ssa Maria Grazia Branciforti, già direttrice del Parco archeologico Greco Romano di Catania, il prof. Dario Palermo e la dottoressa Eleonora Pappalardo, responsabili del progetto.
Alla base del progetto è infatti una convenzione siglata l’anno scorso tra il Parco archeologico Greco Romano di Catania e il dipartimento, allora diretti rispettivamente dalla dott.ssa Maria Grazia Branciforti e dal prof. Dario Palermo, avente come referenti il dott. Fabrizio Nicoletti (Parco archeologico) e la dott.ssa Eleonora Pappalardo (Università di Catania). Al progetto si sono uniti “Zammù TV”, la web TV di Ateneo, che ha messo in campo le proprie competenze tecniche e professionali, e il Museo Storico dello Sbarco in Sicilia 1943, a dimostrazione che progetti finalizzati allo sviluppo territoriale costituiscono occasione di cooperazione e sinergia.
Il documentario costituisce il risultato finale di un progetto di comunicazione e valorizzazione dei beni archeologici catanesi, sviluppato in seno al laboratorio interno al corso di laurea in Turismo, l’unico in Sicilia. Esso nasce quindi dalla volontà di far cimentare gli studenti in esperimenti di pianificazione, progettazione e comunicazione in ambito di turismo archeologico (branca del più vasto settore del Turismo culturale) e dalla convinzione che il patrimonio monumentale del territorio catanese debba essere concepito quale importante “risorsa” ai fini dell’incremento turistico nel territorio.
Pochi sanno, infatti, che Catania è la seconda città in Italia, dopo Roma, per numero di monumenti romani. Ma ciò che rende il territorio catanese unico nel generale contesto del bacino del Mediterraneo è la singolare condizione che caratterizza il rapporto tra la città romana e il moderno impianto urbano. I palazzi settecenteschi, espressione di una variante eccezionale del barocco siciliano, grazie alla bicromia ottenuta dal connubio tra la pietra lavica e il calcare, poggiano direttamente sui monumenti archeologici che a volte ne costituiscono le fondazioni.
Il centro storico etneo, dunque, offre al visitatore la possibilità di fruire di un percorso culturale unico, un dedalo di strade e edifici storici in cui archeologia e arte si mescolano con naturalezza alla moderna realtà urbana e costituiscono un’esperienza di viaggio pressoché inimitabile.
Dalla convinzione che tutela e valorizzazione siano imprescindibili dalla conoscenza, si è voluto intraprendere un percorso formativo avente il duplice obiettivo di introdurre gli studenti alle pratiche di comunicazione dei beni culturali locali e istituire un dialogo costruttivo con gli enti territoriali preposti alla tutela e alla valorizzazione degli stessi.
Il documentario si pone in tal senso come uno strumento di comunicazione immediata ed esaustiva. Esso racconta la storia di un monumento attraverso voce, suoni e immagini; lo fa “rivivere” svelandone aspetti altrimenti sconosciuti. I destinatari sono diversi: gli operatori del turismo, i visitatori stranieri, i cittadini curiosi e desiderosi di conoscere le bellezze del proprio territorio, ivi compresi i più giovani in età scolare. L’obiettivo principale è stato, dunque, la creazione di un primo Sistema di interazione tra enti, auspicabilmente destinato a divenire sempre più aggregativo, avente come scopo la rivalutazione turistica del nostro territorio, mai scissa dalla conoscenza e dal rispetto dello stesso.