L’Università di Catania esprime il proprio sollievo per la sentenza di piena assoluzione dei docenti e dei dirigenti dell’Ateneo, che risultavano imputati nel processo relativo alle vicende dei laboratori di Farmacia, sentenza che riconosce che tutti i fatti addebitati, in particolar modo quelli che sostanziavano l’imputazione di disastro ambientale, non sussistono”. Così il rettore Giacomo Pignataro commenta la notizia relativa agli esiti del processo per il caso della facoltà di Farmacia.
“L’Ateneo, sin dall’avvio delle indagini – sottolinea il rettore -, ha garantito la massima collaborazione alla magistratura, avendo come unico obiettivo quello dell’accertamento della verità, pervenendo, proprio per questa ragione, alla decisione di costituirsi parte civile nel processo, nonostante in esso fossero coinvolti figure di primo piano della docenza e della dirigenza dell’Università”.
“La sicurezza delle strutture e, conseguentemente, delle persone che studiano e lavorano nel nostro Ateneo – aggiunge il prof. Pignataro – sono un bene molto prezioso. La sentenza del Tribunale di Catania, intervenuta dopo lunghe e complesse indagini e un altrettanto lungo dibattimento, riconoscendo l’insussistenza dei fatti contestati, può rasserenare tutti coloro che hanno operato e che operano all’interno delle nostre strutture. L’Università rimane vicina al dolore delle famiglie che hanno ritenuto che le vicende dei propri congiunti fossero addebitabili a trascuratezza delle strutture dell’Ateneo, ma la verità accertata dal Tribunale, in questa sede come in quella che riguarda altri filoni di indagine, smentisce fortunatamente questa ipotesi”.
Il rettore Pignataro precisa infine che “l’Università di Catania, pur nelle difficoltà economiche che caratterizzano tutto il sistema universitario del Paese, ha investito e sta continuando a investire nella sicurezza delle proprie strutture, in primis dei laboratori”. Nel piano triennale delle opere pubbliche 2015-2017, appena approvato dal Consiglio di Amministrazione, è infatti prevista la ristrutturazione dell’intero edificio occupato dal Dipartimento di Scienze Chimiche, per 2,3 milioni di euro, e altri interventi in materia di sicurezza per oltre 4,2 milioni di euro: questi interventi sono già finanziati e riguardano soltanto l’anno 2015. “Nel prossimo Consiglio di amministrazione – annuncia il rettore -, delibereremo un intervento di monitoraggio della qualità dell’aria nelle strutture più a rischio dell’Ateneo. Operiamo, infine, nella garanzia della massima trasparenza delle informazioni, tant’è che la prossima settimana discuteremo con tutti coloro che operano all’interno dell’edificio di Scienze Chimiche per presentare lo stato dell’edificio, in relazione ad alcune notizie allarmistiche e infondate circolate nei giorni scorsi”.
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