Giampiero Bugliarello classe ’92 , giovanissimo pianista di grande talento ed esecutore di classe, con una predisposizione innata per il jazz ed una personalitร musicale determinata.
Iniziamo con la solita domanda banale, come ti sei avvicinato allo studio della musica, ed in particolar modo del pianoforte? Lo studio sotto la guida di Alberto Alibrandi ti ha avvicinato al mondo del jazz, cosa ci racconti di questa esperienza?
<< Intorno al โ96, quando avevo ancora quattro anni una zia voleva liberarsi di un vecchio pianoforte verticale, e dato che da giovane mio padre aveva studiato musica per uno o due anni, decise di farselo regalare. Osservavo il modo in cui strimpellava le sue canzoncine e da subito il pianoforte iniziรฒ a destare in me una curiositร particolare. Cosรฌ, senza che nessuno mi indirizzasse verso la musica, pian piano prendevo confidenza con tastiera e suoni. Ricordo come fosse ieri quando in qualche oretta arrangiai ad orecchio la canzoncina iniziale del cartone Disney โRobin Hoodโ. Cosรฌ, dopo poco arrivรฒ la proposta dai miei genitori di farmi iniziare lo studio del pianoforte e io, di buon grado, accettai.
La mia prima insegnante รจ stata Ketty Teriaca. Dato il mio temperamento un poโ svogliato e ribelle, poco dopo mi indirizzรฒ verso Alberto Alibrandi, un geniale e stravagante Maestro grazie al quale, verso gli otto anni, parallelamente allo studio della musica classica, mi fece scoprire il Jazz, genere in cui potevo permettermi molto piรน facilmente di cambiare regole o di lasciar sfogare la mia indole da selvaggio>>.
All’etร di undici anni sei entrato a far parte dell’Istituto Superiore di Studi Musicali ” Vincenzo Bellini” di Catania parlaci del tuo percorso formativo. Giร da qualche anno hai una intensa carriera artistica e concertistica. Quali sono state le esperienze piรน belle? Che posti hai visitato e quanto hanno inciso sul tuo modo di suonare?
<< Fu proprio Alibrandi a curare il mio esame di ammissione presso lโIstituto โVincenzo Belliniโ di Catania. Questa credo sia stata la mia prima vera soddisfazione in campo musicale, ero ancora piccolino e scoprire di aver superato unโammissione di un certo tipo mi rendeva davvero felice, motivandomi e incentivando la mia voglia di studiare. Ad ogni modo, oggi, 10 anni dopo, credo che il vero punto di svolta non sia stato tanto entrare a far parte di questโIstituto, ma aver conosciuto un grande Uomo, Carmelo Pappalardo, che oggi รจ il mio Maestro. Con lui ho preparato il compimento inferiore ed il medio, i primi concerti, i primi concorsi e ho iniziato a riscontrare una crescita sia come musicista che come persona. Ora siamo finalmente a due passi dal Diploma.
In generale non definirei unโesperienza piรน bella di unโaltra, si tratta semplicemente di esperienze diverse.
Parigi e Salisburgo sono le cittร che piรน mi hanno impressionato: la prima รจ stata la cittร del mio primo concerto importante, al โDuke De Lombard. Avevo appena diciotto anni quando la Cantante Anne Ducros, mi invitรฒ ad esibirmi nella sua cittร .
Salisburgo รจ invece la cittร che fra tutte ha piรน suggestionato il mio modo di concepire alcuni aspetti musicali. Devo senzโaltro a questa cittร parte della mia idea sulla musica del periodo classico e naturalmente su Mozart, lรฌ hanno in qualche modo preso forma le mie idee musicali di โeleganzaโ e โprecisioneโ: fondamentali per questo tipo di musica.
Ricorderei ancora tutte le masterclasses alla โHochschule Sommerakademie Mozarteumโ, con Andrzej Jasinki, Daniel Pollack, Lily Dorfmann e Aquiles Delle Vigne e i concerti al Wiener Saal (vd.foto) e al Bosendorfer Saal>>.
Hai vinto diversi premi nazionali ed internazionali, come vivi e che cos’รจ per te un concorso? Racconta qualche esperienza.
<< Mi piacerebbe, se possibile, premettere che se non fossi stato convinto che partecipare a concorsi sia assolutamente necessario per un pianista, non avrei avuto un grande interesse a riguardo. Non credo che la competizione appartenga alla musica, potrei, anzi, valutarla come uno dei suoi principali antagonisti. La competizione secondo me รจ lโantimusica.
Sono sicuro che per la stragrande maggioranza di coloro che si presentino ad un concorso la partecipazione costituisca un impegno come โconcorrentiโ e non come โmusicistiโ, il concorrente รจ colui che gareggia, il musicista chi vuole proporre la propria idea. Bรฉla Bartรฒk diceva โCompetition are for horses, not artistsโ (Le competizioni sono per i cavalli, non per gli artisti).
Ciรฒ non toglie che a un concorso si debbano riconoscere numerosi vantaggi, ad esempio la possibilitร di vincere borse di studio o la partecipazione a concerti, si vede crescere il proprio titolo, ci si crea โun nomeโ, si riesce a mettersi in gioco davanti a una giuria competente. Ad ogni modo, prima di affrontare un concorso, mi aiuta molto riflettere sul fatto che non esistano giudizi universali e che il risultato cambierebbe radicalmente se cambiassero i membri della commissione. Per quanto in ogni esecuzione ci siano degli elementi oggettivi di giudizio, alla fine ognuno tenderร a valorizzare sempre aspetti diversi nella musica.
Fra i concorsi di cui mi piacerebbe parlare cโรจ lโedizione del โBachโ a Sestri Levante presieduta dal Maestro Remo Vinciguerra, l’ansia da palco era alle stelle e dinanzi le telecamere l’emozione cresceva sempre piรน. Non avrei mai immaginato che mi sarei ritrovato unico finalista. Sono andato quindi a rilassarmi in riva al mare per recuperare un poโ di forze e prepararmi al โdopoโ, ma, meditando forse un poโ troppo, sono arrivato in ritardo allโultima prova… Al mio ingresso in sala la commissione era totalmente indispettita, giร seduta al tavolo che aspettava me. Naturalmente mi sono scusato in tutti i modi possibili e immaginabili, speravo fosseย stato sufficiente. Purtroppo dopo aver suonato (a mio avviso in modo migliore rispetto alla semifinale) ho concluso il concorso con un terzo premio, ma nรฉ il primo, nรฉ il secondo sono stati assegnati. Chissร se per la musica o per la mia noncuranzaโฆ E tuttora non so se ridere o piangere!!!>>.
Chi sono i tuoi autori preferiti? Cosa ti ha colpito di loro?
<< Schumann. Schumann oggi รจ il mio Dio. Nello scorso settembre ho iniziato a leggere il โCarnaval Op. 9โ, senza neanche immaginare in quale avventura mi stessi addentrando. Schumann รจ uno di quegli autori che, a mio avviso, passa RARAMENTEย inosservato agli occhi di chi di musica si intende: o lo si ama o non piace. Mi permetto di dire che secondo me chi decide di aver a che fare con lui, necessita di chiavi di lettura e dโascolto particolari, di orecchie a cui non importa di una musica o di scrittura pianistica perfetta; soprattutto bisogna desiderare di scoprire cosa si celi dietro lโapparenza. Voglio dire: ciรฒ che Schumann scrive รจ unico ed originale per la ricchezza dei significati e non per la musica in sรฉ. Adoro inoltre la sua predisposizione a troncare e cambiare i concetti piuttosto che svilupparli e, senza esagerare, credo che piรน che in qualsiasi altro autore, ogni nota scritta da lui abbia vita e significati propri. Fra mutamenti di stati dโanimo repentini ed ironie eleganti ma dirette, ritroviamo la perfetta proiezione della personalitร di qualcuno che, immerso nella propria follia, aveva davvero qualcosa da dire. Spero di poter leggere di lui quante piรน cose possibili, la prossime saranno la โKreislerianaโ o i “Kinderszenen>>.
Hai composto per la โCiclope Filmโ la colonna sonora del film โWhite Sparkleโ del regista Francesco Di Mauro, film presentato alla scorsa edizione del Festival Internazionale del Cinema “Leone d’Oro” di Venezia. Ti piacerebbe comporre per il cinema ed il mondo dello spettacolo? Parlaci delle altre tue composizioni. Qual รฉ l’esperienza piรน entusiasmante, artisticamente parlando, che hai vissuto durante la tua giovane carriera? Che progetti hai per il futuro? Cosa tiย proponi?
<< La colonna sonora per la C.F. รจ stata unโesperienza piรน che formativa, ma forse rimarrร la prima e lโultima. Eโ stato interessante conoscere un ambiente diverso e reputo stimolante aver avuto a che fare con un Regista con il quale lavorare sul collegamento immagini/musica. ร inoltre un vantaggio poter scrivere, provare e dirigere tanti strumenti e strumentisti e senza doversi preoccupare dei finanziamenti. Lโunica cosa che tende รจ a frenarmi, รจ che per la mia visione della musica, la piรน bella รจ quella che possiede da sola un significato proprio, una musica che โfunzioniโ da sรจ, e che quindi “contenga giร un filmโ. Dunque, lavorare nel cinema non รจ tra i miei piรน ambiti progetti, ma, naturalmente, nel caso mi si riproponesse unโaltra occasione, ci rifletterei un poโ su.
Ultimamente, sempre sotto il punto di vista compositivo, mi ritengo mediamente soddisfatto, forse perchรฉ mi ritengo particolarmente ispirato. Ho scritto da poco il mio โTema e Variazioni su Fra Martinoโ e ho quasi terminato una sonata per pianoforte ed un altro strumento, che preferisco non rivelare.
Premetto che, in generale, molto raramente tendo ad entusiasmarmi e non ho in mente unโโesperienzaโ in particolare, anche se ci sono senzโaltro diversi avvenimenti che mi rendono piรน o meno felice o soddisfatto.
Il primo che ora mi viene in mente รจ quando il Maestro Aquiles Delle Vigne, allievo del leggendario Claudio Arrau, quando ha espresso un gran senso di approvazione nei confronti la mia personalitร , assegnandomi una borsa di studio, che mi ha consentito di studiare con lui. Credo sia stata invece davvero emozionante una volta in cui, durante un mio concerto, ho avuto la sensazione che qualcuno in particolare lรฌ tra il pubblico stesse entrando al 100% in empatia con la mia musicaโฆ
Per quanto riguarda il futuro a breve termine, subito dopo la mia laurea impiegherรฒ tutte le mie forze per andar a studiare altrove. Valuterรฒ se partecipare allโaudizione per il biennio al Conservatorio di Milano, se andare a Coimbra presso lโaccademia del Mยฐ Delle Vigne o se ci sarร lโopportunitร , perchรฉ no, di conoscere qualche altro Maestro col quale entrare in empatia. A dire il vero non mi interessa una cittร o un ambiente in particolare, spero semplicemente di poter frequentare una scuola che possa continuare ad aiutarmi a tirar fuori il meglio di me e a crescere oltre che a livello musicale anche come persona. Unโaltra cosa alla quale vorrei dedicarmi in questi mesi รจ la musica da camera, sperando diย trovare qualcuno che possa andar dโaccordo con me.
Di quanto succederร in seguito non ho unโidea ben chiara, preferisco prendere e vivere le cose una per volta, cercando se possibile, di far sempre le scelte migliori>>.