Dopo l’erroraccio tecnico della gestione dei server, l’inaffidabilità del sistema di selezione, come prevedibile i giovani non ci stanno e dal web parte una vera e propria class action contro la Regione. Si chiede chiarezza sul blocco del sistema e soprattutto la possibilità di instaurare un dialogo con l’amministrazione.
Come riportato da Ansa.it,- nella giornata di ieri – giovani siciliani si stanno organizzando, si andrà difatti ad una vera e propria azione contro la Regione per l’impossibilità di iscriversi al Piano Giovani, il sistema che consente a aziende e disoccupati di incrociare domanda e offerta. La corsa ad altri 800 tirocini retribuiti da 500 euro per sei mesi è scattata ieri alle 10 ma il portale è andato subito in tilt. Dinanzi all’impossibilità anche solo di partecipare alla procedura a causa del sito bloccato decine di ragazzi si sono riuniti in un gruppo facebook dal nome «Piano Giovani Sicilia – Ricorso» ed hanno chiesto agli avvocati Francesco Leone, Gabriele La Malfa e Simona Fell di approfondire la vicenda alla ricerca delle cause di tali disservizi. I legali fanno sapere che stanno studiando i profili giuridici della vicenda.
«Di certo – scrivono in una nota – è utile capire cosa sia successo per chiedere all’Assessorato perché, pur prevedendo l’assalto al portale, non sia riuscito a predisporre una piattaforma informatica capace di supportare tanti accessi».
«Confidiamo, intanto, di riuscire – aggiungono – ad instaurare una interlocuzione con l’Amministrazione con l’obiettivo di far aprire una nuova finestra di partecipazione per ovviare ai gravi inconvenienti di oggi. Nel frattempo continuiamo a ricevere parecchie segnalazioni all’indirizzo ricorsopianogiovani gmail.com».(ANSA)