Da una parte alcune meteore della musica, dall’altra due vecchie stelle delle classifiche italiane degli anni 90 e 2000. Non troviamo altre parole per sintetizzare il concerto di ieri sera in piazza Università organizzato da radio Deejay. Se non eravate presenti e vi state già chiedendo cosa vi siete persi, niente paura, ve lo raccontiamo noi: J-Ax, da grande trascinatore, ha (ri)animato la piazza con grande energia. Max Pezzali è stato capace di riaccendere in molti dolci ricordi, mentre Emis Killa, Weedo(Grido) e Rocco Hunt hanno tentato in tutti i modi di coinvolgere una piazza per lo più distratta. Ad aprire l’evento invece hanno contribuito Bushwaka, Denny Lahome, Ozark Henry & Francesco Rossi e Elen Levon.
Ma è stato molto più che un concerto: un vero e proprio momento di aggregazione per migliaia di persone di gusti musicali e di età diversissime tra loro. Tra l’alternarsi degli artisti sul palco, i saluti agli amici incontrati per caso e gli “spintoni” dei soliti furbi abbiamo osservato con curiosità le tante tipologie di pubblico diverso che ieri hanno assistito alla manifestazione. Tenetevi forte.
1)”Tanto è gratis #1”: all’interno di questa categoria rientrano nella lista tutti quelli che al nome di Emis Killa e Rocco Hunt si sono chiesti se esista un universo musicale parallelo e che a malapena riuscivano ad associare J Ax al passato glorioso degli Articolo 31. Menzione particolare spetta ai numerosi genitori che sono stati costretti ad accompagnare i propri figli a quello che da loro è stato presentato come l’evento dell’anno. Ma diciamola tutta: a 14 anni anche noi avremmo fatto lo stesso.
2)”Tanto è gratis #2”: spesso in gruppi di 4-5 persone, riconoscibili per l’alto rapporto di bottiglie di birra e vodka pro capite. Insomma, tutti quelli che hanno considerato il concerto un diversivo per evitare la consuetudine della solita serata da “occhi a pampinedda” nella zona di piazza Teatro. La percentuale di questi è stata piuttosto alta, considerando i frequenti “trenini” di persone che incuranti dello spettacolo si andavano e venivano nella zona appena lontana dal palco.
3)”Guardarti accende un desiderio incontenibile …e poi come faceva?”: nutrito il gruppo dei nostalgici degli “anni d’oro” accorsi principalmente per J-Ax e Max Pezzali. Ma gli anni passano e le vecchie canzoni nei lettori mp3 vengono sovrascritte da nuove e con esse anche le parole. Indenni da questo rischio i classici degli 883 e “Domani smetto”, vero e proprio inno dello scontro generazionale per ogni adolescente.
4)I fan di Rocco Hunt e Emis Killa: “accampati” nella maggior parte dei casi fin dalle prime ore del pomeriggio, hanno presidiato la zona adiacente al palco dove il coinvolgimento è stato da vero concerto. Ma a partire dalle zone più defilate sono stati cantati dalla folla solo i ritornelli di “Maracanà” e “Nu juorno buono”, più per osmosi che per vero senso di partecipazione. Eppure entrambi i rapper hanno dimostrato delle ottime e indubbie capacità. Il motivo? Le loro canzoni non arrivano al grande pubblico. O forse siamo noi che non abbiamo abbastanza tredicenni tra gli amici su Facebook che ”spammano” le loro hit in continuazione.
5)Il fumatore: quello che ti è stato accanto per tutto il concerto. Quello che hai odiato perché nel mezzo della folla tentava strenuamente di ritagliarsi un area di 5 centimetri quadrati per la sigaretta. Ma che hai perdonato quando ha portato in alto l’accendino per creare l’atmosfera sotto le note finali dell’evergreen “Come mai”.