Buongiorno dal Brasile. Eccoci oggi a parlare del gruppo D, quello di Italia, Inghilterra, Costa Rica e Uruguay.
L’Italia è una grande, grandissima nazionale. Vanta in squadra enormi campioni, da Baggio a Del Piero, da Totti a Vieri. In più una difesa imperforabile con i vari Nesta, Cannavaro, Maldin…cosa?? Ah. Ops.
Scusate. Mi dicono dalla regia che ho sbagliato Mondiale. Dicevo che l’Italia è una nazionale piena di pipponi. Vanta in squadra gente come Abate, Parolo, Aquilani e Paletta, tutti perfetti ignari del gioco del pallone, ma ottimi giocatori di briscola e rubamazzetto. Dedichiamo un pensiero particolare proprio all’oriundo Paletta e alla sua acconciatura da Keith Richards dei poveri. Le sue morbide ciocche vengono giù madide da una inequivocabile pelata: un mix di giovinezza e decadenza, aerodinamico per i colpi di testa, comodissimo da pettinare e molto molto sexy. Tra i professionisti dello scopone scientifico è da segnalare inoltre l’assenza forzata di Montolivo. In un’amichevole di preparazione un irlandese fradicio di Guinness ha tranciato la tibia del povero Riccardo, alterando il suo già avanzato stato di morte apparente. “Mangia Simmenthal e vinci un viaggio con noi Azzurri.”; recitava Montolivo in uno spot. Tutti a casa. A mangiare Simmenthal. Gli allevatori di mucche godono. Prandelli, probabilmente, pure.
L’Inghilterra, invece, si cimenterà nell’impresa fantasmagorica di non essere eliminata prima degli ottavi come gli ultimi recenti centoquattordici mondiali. Non c’è più David Beckham, l’uomo che con un solo sguardo ingravidava le tifose. Né John Terry, l’uomo che un suolo sguardo ingravidava le mogli dei compagni di squadra. Ci sarà Wazza Rooney, bulletto delle periferie di Liverpool e specialista in plastica facciale col tirapugni. Da Londra ci arriva la notizia che uno staff di medici monitorerà la Regina Elisabetta durante la visione delle partite dell’Inghilterra; alla tenera età di 88 anni potrebbe non reggere il colpo di una nuova precoce eliminazione. God Save the Queen.
La Costa Rica è la cenerentola del girone. Se secoli fa Cristoforo Colombo fosse stato vittima di un naufragio o avesse bucato la chiglia della sua nave, probabilmente la Costa Rica non sarebbe mai esistita e mai avrebbe partecipato ad un campionato del mondo. E invece eccola qu:; prevediamo che per i Ticos non sarà facile passare dalle noci di cocco in spiaggia al pallone di cuoio sul prato verde. Nessuna speranza di qualificazione, ma grosse aspettative di ignoranza. Aspettiamo i match per scoprire qualche idolo.
Infine l’Uruguay. Un team capace di affiancare fuoriclasse come Cavani e Suarez a tale Christian Stuani, ex-attaccante della Reggina di qualche anno fa, ricordato in Calabria solo per il consumo innaturale di nduja e salame piccante. Da tenere d’occhio: Jorge Fucile, professione difensore e sceriffo. Quando un uomo di nome Balotelli incontra un uomo di nome Fucile, l’uomo di nome Balotelli è un uomo morto.
A domani.
Joga Malinho!
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