Chi fermerà la musica? Cantavano i Pooh nel lontano 1981. Non ci riusciranno neanche i ladri che hanno “visitato”, rubando tutti gli studenti musicali alla Scuola Media Danta Alighieri di Catania
E’ stato rubato di tutto, dal materiale informatico fino ad arrivare ai preziosi strumenti musicali, che contraddistinguono l’istituto, visto che stiamo parlando di una scuola ad indirizzo musicale. Come riportato su Argo Catania, gli studenti non molleranno e non fermeranno la loro musica.
“Ci hanno rubato gli strumenti, le chitarre, le tastiere, i computer e i proiettori? Non riusciranno ugualmente a fermare la nostra musica. Noi ricompreremo tutto, continuando, peraltro, a suonare”. Non si sono fatti scoraggiare dai ladri e si sono rimboccati le maniche i sessanta studenti della scuola media statale Dante Alighieri di Catania; non si sono fatti bloccare dai tre furti messi in atto in successione dal luglio 2013 a febbraio scorso.
Gli strumenti e il materiale informatico rubati, quattro tastiere elettriche, chitarre, mixer, amplificatori, computer e microproiettori, valgono circa 8000 euro, una cifra non indifferente per le già magre casse della scuola.
Ma l’istituto, il cui indirizzo è quello musicale, ha deciso di non mollare. Anzi proprio con la musica racimolerà i fondi per ricomperare tutto ciò che occorre per continuare a suonare.
Venerdì 30 maggio, alle 17,30, gli studenti-musici saliranno sul palco dell’aula magna della scuola per un concerto di solidarietà. I fondi così raccolti ricorrendo alla solidarietà e alla generosità del pubblico, serviranno a ricomprare tutti gli strumenti e i computer rubati.
Da quando sono avvenuti i furti, del resto, le prove dell’orchestra non sono mai state interrotte.
Non arrendersi, non demordere, continuare a suonare a dispetto dei colpi subiti e in barba a chi li ha messi in atto, guadagnando peraltro sicuramente pochi spiccioli rispetto al valore della strumentazione sottratta.
Genitori ed amici hanno messo a disposizione tastiere e strumenti personali mentre l’istituto ne ha acquistato una piccola parte non disponendo, infatti, dell’intera somma. Da qui la proposta dei dirigenti scolastici e del collegio dei docenti di lanciare questa iniziativa dall’indubbio valore educativo: di fronte alla violenza non si china la testa ma si reagisce denunciando e agendo.
Una decisione che si inserisce nel percorso di educazione alla legalità già da tempo intrapreso dalla scuola. Negli ultimi due anni, i ragazzi delle terze classi si sono, infatti, recati in gita nei luoghi della mafia e dell’antimafia siciliana, da Palermo a Cinisi. Lì hanno incontrato i parenti delle vittime della mafia e hanno visitato luoghi simbolo come via D’Amelio e la casa di Peppino e Felicia Impastato.