Avete mai pensato che ciò che trovate in libreria è solo ciò che un redattore ha deciso di approvare per la stampa? Avete mai notato sugli scaffali della libreria romanzi che sembrano tutti uguali, che seguono la moda del momento?Ecco perché esistono le case editrici e le librerie indipendenti, luoghi alternativi alle grandi catene di negozi, dove si cerca di diffondere una cultura del libro diversa, dove molte volte non si seguono le (spietate) leggi di mercato; infatti gli editori indipendenti vedono sempre più ridursi gli sbocchi distributivi, assorbiti nelle grandi catene dei maggiori gruppi editoriali, e vedono quindi la loro produzione accumularsi in giacenze invendute.
Purtroppo in Italia librai ed editori si trovano a dover fare i conti anche con le leggi, che costringono al macero delle giacenze coloro i quali non possono permettersi di pagare le tasse su questi libri ancora invenduti, contribuendo a distruggere volumi anche pregiati e a soffocare la cultura italiana anche su questo fronte.
Per fronteggiare questo problema i quattro editori DeriveApprodi Edizioni, Duepunti Edizioni, Edizioni Alegre e Eleuthera Editrice si sono riuniti per promuovere una campagna di respiro nazionale: Macero NO, contro il macero dei libri per dare voce a tutti coloro i quali lavorano al libro in tutte le sue fasi.
In Sicilia, l’associazione culturale di Barcellona Pozzo di Gotto Ossidi di Ferroe l’etnea Catania Bene Comune hanno raccolto il testimone, promuovendo nelle rispettive città quattro giorni di dibattiti, mostre, concerti e proiezioni di film che accompagneranno la vendita dei volumi destinati al macero al prezzo di 3 euro, di cui 2 euro andranno all’editore mentre 1 euro agli spazi ospitanti.
A Catania, il 3 e il 4 aprile nella sede di Catania Bene Comune di via Sant’Elena 40, e il 5 ed il 6 aprile in via Immacolata 259 a Barcellona Pozzo di Gotto vi aspettano libri, arte e cultura, e nel frattempo potete consultare l’evento Facebook con il programma della manifestazione in continuo aggiornamento.
La bibliodiversità, come tutte le diversità, è un valore e va preservata, ecco perché esistono ancora oggi case editrici che lottano perché credono che il libro sia il mezzo principe per la diffusione di un sapere a tutto tondo, e non di una cultura che ci dà solo l’illusione di essere tale.