Lo scorso 15 marzo 2014 in numerose città d’Italia si è svolta la “Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla“, un’iniziativa tesa alla sensibilizzazione e alla prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare: anoressia, bulimia, obesità, vigoressia, drunkoressia. Promotrice di questa giornata è l’associazione “Mi Nutro di Vita” che fa parte di Consult@noi, la Consulta nazionale associazioni di volontariato disturbi del comportamento alimentare che dal 2011, insieme a numerose persone e famiglie, è impegnata nella lotta all’anoressia e alla bulimia.
È Stefano Tavilla l’artefice in Italia di questa iniziativa, padre di Giulia, morta a 17 anni a causa di questi disturbi. Da allora ha avuto inizia la campagna di prevenzione di queste complesse patologie che secondo l’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) rappresentano, tra gli adolescenti, la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Due sono i milioni di donne tra i 13 e i 35 anni che soffrono e vivono quotidianamente queste problematiche. I Disturbi del Comportamento Alimentare possono causare seri problemi fisici, curabili e reversibili, ma solo se il disturbo viene affrontato in tempi veloci. Una diagnosi non immediata può trasformare i disturbi in cronici e diventare fatali.È del 10% la percentuale delle ragazze tra i 12 e i 25 anni che soffrono di DCA ( Disturbi del Comportamento Alimentare), con un rischio di morte 12 volte superiore rispetto agli altri coetanei.
Un dato inquietante, oltre che allarmante, è che ogni anno si ammalano 500.000 ragazze e 1 su 10 muore. I disturbi generalmente si manifestano tra i 15 e i 19 anni, da rilevare, però, che negli ultimi anni si è assistito a un notevole abbassamento dell’età interessando anche la fascia preadolescenziale tra gli 8 e i 12 anni. La popolazione maschile non è esclusa da queste criticità. Non a caso, si parla di VIGORESSIA. Coloro i quali sono affetti da questa patologia ”concentrano” la loro apprensione per la muscolatura, consumano, in genere, integratori e ormoni due volte di più rispetto agli altri, ma non solo, dimostrano una più alta propensione al consumo di alcolici. Inoltre, i ragazzi particolarmente attenti al peso sono soggetti a sintomi depressivi, anoressia e bulimia nervosa, come risulta dalla citata ricerca. Altro fenomeno correlato e gravemente in aumento è la DRUNKORESSIA o ANORESSIA DA HAPPY HOUR. Essa provoca danni da abuso di alcol per fegato e cellule nervose, ma anche tutti quelli derivanti da un’alimentazione inadeguata come sbalzi di peso, scomparsa del ciclo mestruale per le ragazze, osteoporosi, aritmie cardiache.
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