Il bonus per i libri, approvato a dicembre, ha subito un’inversione di rotta ed è stato compiuto l’ennesimo passo indietro nei confronti dell’editoria e della cultura. Le promesse fatte a dicembre dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, sulle detrazioni fiscali per la diffusione della lettura, sembravano essere lodevoli, ma la crisi pare colpire ancora una volta questo campo. Trascorsi due mesi, è arrivata la smentita: è stato votato un emendamento che ha cancellato lo sconto. A poter godere della detrazione, adesso, sono i librai e gli studenti delle scuole superiori con un reddito sotto i 25 mila euro, non chi acquista un libro. L’agevolazione sarà stabilita solo con il nuovo anno scolastico. Il presidente dell’associazione dei librai, Alberto Galla, ha chiaramente espresso la sua delusione: «La confusione regna sovrana. È certo che il bonus con cui il Governo si era fatto bello non esiste più e in pratica i librai si faranno carico dello sconto».
Non sappiamo ancora in che modo si svolgeranno le detrazioni, solo una parte delle modalità è chiara in questo momento: se uno studente si presenterà alla cassa con il voucher del Governo, la detrazione del 19% è coperta dal libraio, che potrebbe poi recuperarla con un credito d’imposta. Così si è espresso Galla: «Un pasticcio perché il venditore anticipa lo sconto e forse nell’anno successivo potrà incassare la cifra. In pratica chi aderisce farà da banca per lo Stato ma la maggior parte di noi già chiude i bilanci in rosso da anni».
La causa di questa retrocessione, votata dalla commissione Finanze della Camera lo scorso sabato, sembra essere la copertura economica, infatti i 50 milioni di euro in ballo non sono ancora stati approvati come spesa dalla Commissione europea. «Intento lodevole, ma attuazione impossibile a causa dell’esiguità di risorse», spiega Marco Causi, il deputato Pd che ha cancellato il bonus: «I contribuenti italiani potenzialmente beneficiari dello sconto fiscale sono 29 milioni. Quindi se tutti ne volessero usufruire, sarebbe pari a 50 diviso 29 milioni: 1 euro e 27 centesimi. Meglio restringere il campo che vendere fumo».
La norma era pertanto inattuabile e neppure il dipartimento delle Finanze era stato consultato per comprendere se c’erano le basi per tale manovra. A godere della manovra, rettificata, saranno solo 2 milioni e settecentomila studenti liceali e di istituti superiori e il beneficio sarà di circa 19 euro. Pertanto, appare evidente, che solo una percentuale davvero bassa degli italiani, che leggono un libro e che hanno il desiderio di possederlo nella propria biblioteca, potranno essere i destinatari di questa misura.
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