La notizia in tutta la sua tragicità, sembra quasi l’inizio di un racconto di Conan Doyle. Eppure è tutto vero: è successo a Vittoria (RG), nell’istituto comprensivo F. Pappalardo, il drammatico incidente che ha visto coinvolti il bidello, Salvatore Lo Presti, di 69 anni, noto a tutti come “u poeta”, abile incantatore con i suoi versi, e la tanto amata e apprezzata professoressa di religione Giovanna Nobile, 53 anni, lo scorso sabato 15 giugno. Il preambolo sembra quello di un’altra afosa mattina di sole, una giornata come le altre: la professoressa si era recata a scuola, era entrata in segreteria per firmare una graduatoria quando il bidello, seguitala, ha fatto irruzione puntandole l’arma addosso e sparando ben cinque colpi sulla vittima, colpendola all’addome. La donna è stata immediatamente portata in ospedale, gravissime le condizioni, morta dopo un’ora. L’autopsiaeffettuata stamattina ha fatto emergere che, in effetti, sono stati due i colpi fatali a provocare la morte della donna. Degli altri tre, uno ha colpito la borsa dell’insegnante, l’altro l’infisso della segreteria, l’altro è stato deviato dal bidello Gallo intervenuto per cercare di fermare la follia del collega.
Gianna Nobile muore all’ospedale Gucciardi di Vittoria. Nel giro di attimi si diffonde la notizia: comincia un giro disperato di telefonate che, come un terremoto improvviso, scuote tutta la città, facebook impazza di commenti addolorati da parte di tutti quelli alunni, ex alunni, amici, parenti, conoscenti che restano semplicemente inorriditi dalla crudeltà di tale gesto. La città è sconvolta: la scuola, un rifugio, un posto sicuro che dovrebbe proteggere diventa palcoscenico di un simile omicidio. Non ci sono parole per esprimere il clima di tristezza collettiva che aleggia. Altro episodio difemminicidio, perché ebbene sì, chiamiamolo per nome, la professoressa Nobile è l’ennesima vittima di femminicidio, questa volta però non è il coniuge, non è violenza domestica, non è uno stupro, non è uno sconosciuto ma un uomo che lei conosceva da quasi trent’anni, un uomo a cui tutte le mattine diceva “Buongiorno” o chiedeva di fare le fotocopie. La causa divulgata a distanza di poche ore dall’omicidio è il movente passionale: lei, sposata e madre di figli, rifiuta le assurde avance, messaggi, poesie del bidello innamorato e lui che fa? Le spara. Stamattina i parenti ribattono affermando che non si tratta semplicemente di un delitto passionale: la questione è ben più grave e spinosa. La famiglia della prof.ssa Gianna Nobile infatti “esprime fastidio e disappunto su tale ricostruzione della vicenda che va piuttosto inquadrata e letta nell’intollerabile ed incomprensibile tensione oramai radicata all’interno dell’Istituto scolastico teatro del folle gesto.
In realtà era a tutti nota, e non certo per le divulgate “doti artistiche” la figura, sempre più inquietante e temuta del bidello, munito di regolare porto d’arma da fuoco, che non era certo nuovo a comportamenti che definire bizzarri e stravaganti è davvero poco e che avrebbero dovuto essere “neutralizzati” da tempo da chi ha la responsabilità di garantire l’incolumità di docenti e utenti e doveri di custodia sugli alunni minorenni. Oggi il bersaglio è stata la nostra congiunta, ma ieri avrebbe potuto essere chiunque… Non si parli quindi di “passione” ma si riporti in modo chiaro e deciso che Gianna (e non soltanto lei) era stata fatta oggetto di deliranti minacce da parte del Lo Presti che non aveva esitato a danneggiare anche beni di altri docenti”.
“Le persone migliori vanno via prima” era solita dirci la professoressa, ed è quanto si è avverato. I funerali saranno domani pomeriggio alle ore 18, presso la Chiesa Resurrezione di Vittoria. Solidarietà, vicinanza e tanto cordoglio alla famiglia della vittima.