Due menti brillanti, due cuori genuini, due studenti uniti dallo stesso tragico destino. Il 24 luglio del 2016 Ornella è stata coinvolta in un incidente stradale e, dopo aver lottato per 5 giorni, se ne è andata. Un anno dopo, il 24 luglio 2017, Danilo è stato travolto e, anche lui dopo 5 giorni, si è spento.
Danilo Di Majo aveva 25 anni ed era di origini ennesi. Era iscritto all’ultimo anno di Medicina all’Università di Catania. Viso pulito e occhi chiari, che si sono spenti prematuramente perché ha fatto qualcosa che facciamo tutti, qualcosa che è normale fare. Ha semplicemente attraversato la strada, sulle strisce pedonali, quando è scattato il verde. Danilo non poteva però immaginare che un pirata della strada lo travolgesse e scappasse via, senza nemmeno pensare un attimo a quella vita che si sarebbe presto spenta. Senza rimorsi, senza coscienza. Senza dignità.
L’incidente è avvenuto sull’attraversamento pedonale nei pressi della Cittadella universitaria. Un tratto troppo pericoloso, da quando hanno tolto il ponte pedonale, nonostante ci siano le strisce bianche. Sulla circonvallazione di Catania si corre infatti quasi come fosse un’autostrada e, spesso, gli automobilisti fanno pure fatica a fermarsi e far attraversare i pedoni. Ma questa storia ha toccato il cuore di tutti. Non solo perché Danilo era uno studente come noi, ma perché Danilo potevo essere io, potevi essere tu, poteva essere qualsiasi studente universitario, che almeno una volta nella sua vita si è incazzato perché un automobilista è sfrecciato su quella via non fermandosi ad adeguata distanza.
La tristezza e la malinconia lasciano però spazio alla rabbia. Due anni fa il consigliere comunale Parisi aveva segnalato la pericolosità di quegli attraversamenti pedonali. “L’amministrazione intervenga prima che ci scappi la tragedia”, aveva detto. Cosa è successo? Cosa è stato fatto per evitare la tragedia? Ieri alcuni studenti hanno deciso di lanciare una petizione sul pericoloso attraversamento pedonale, che ha riscosso moltissime adesioni in poco tempo. Ma non basta: colleghi, amici e parenti di Danilo chiedono a gran voce giustizia.
Danilo sognava di diventare medico, così come Ornella Condorelli, che esattamente un anno fa è rimasta coinvolta in un incidente mentre si trovava nei sedili posteriori, accanto a sua sorella Barbara; quest’ultima aveva raccontato a LiveUniCT: ”Ornella studiava Medicina, stava finendo e non vedeva l’ora di laurearsi. Quando i sogni e i tuoi progetti vengono interrotti perché vai a ballare una sera non è naturale. Non puoi avere la paura di uscire di casa e di non tornare più e di non poter continuare quello che hai cominciato con tanto impegno e tanta dedizione. Siamo tutti studenti e ragazzi con obiettivi e sogni, come lo era lei. Non meritiamo di non poterli portare a termine”.
Dalla questa triste storia è nata la campagna di sensibilizzazione #ioguidoebasta, che continua a ricordare Ornella e a lottare per lei. Il progetto non invita solo a non mettersi alla guida quando si è sotto l’effetto di alcol e fumo, perché si deve avere sempre la massima attenzione. Quello che fai, quando guidi, potrebbe cambiare per sempre la vita di un’altra persona e dei suoi affetti.
L’Università di Catania ha perso due studenti di Medicina, due menti brillanti e due cuori genuini, ma soprattutto quattro occhi pieni di progetti e sogni che non potranno più realizzarsi.